AGGIORNAMENTO al 31 agosto 2012 – Leo adottato! Evviva siamo così felici! e a darci la notizia è la sua nuova mamma, Alessandra, che lo ha battezzato Birillo! Ecco le sue parole: “Abbiamo adottato Leo oggi, 30 agosto, ad un mese dalla morte del nostro adorato Teo. Lo abbiamo chiamato Birillo. E’ dolcissimo, già si è abituato alla nostra compagnia ed ha già capito che in cucina non deve entrare… E’ davvero un lord! E, da poche ore, gli vogliamo un mondo di bene…Grazie, Birillo, la vita è tornata a colori e la  nostalgia per Teo è un po’ meno dolorosa… Un grazie speciale anche a Valentina”. Alessandra, noi siamo sicuri che Teo vi sta guardando e sta sorridendo… Loro sono così più buoni e migliori di tutti noi….

AGGIORNAMENTO al 21 aprile 2012 – Oggi Leo è stato trasferito alla Valle dei Cuccioli. Ed ecco le sue nuove foto… guardate quanto è bello! Ora ha circa 7 mesi ed è una taglia media

AGGIORNAMENTO al 2 aprile 2012 – Laura ci scrive e ci dice che sembra proprio un fonnese, allora ci siamo incuriositi e…. abbiamo scoperto che lo è! Grazie Laura!

Ecco la foto di un cucciolo di pastore fonnese

E’ praticamente identico a Leo! Ma vediamo la storia del pastore fonnese:

Il pastore fonnese o cane fonnese, ha origini molto remote. Come sappiamo, la Sardegna ha sempre suscitato grande interesse tra le popolazioni stanziate lungo le coste del Mediterraneo, sia per la sua favorevole posizione geografica, sia per la possibilità che il territorio offriva di essere ben sfruttato per l’agricoltura e la pastorizia. Queste popolazioni, originarie dell’Asia e dell’Africa, avevano in prevalenza un’economia a carattere agro-pastorale, quindi si presume abbiano introdotto in Sardegna oltre che i loro usi e costumi anche i loro metodi di coltivazione e di allevamento degli animali. I Fenici potrebbero anch’essi aver avuto un ruolo importante per le origini di questo cane, cioè con i loro scambi commerciali avrebbero introdotto oltre che del bestiame da allevamento il cosiddetto cane “conduttore” o “paratore di greggi”, che si stava diffondendo dal nord Africa all’Asia centro-occidentale fino a tutta l’Europa. Questo tipo di cane, a differenza di quello da guardia il cui compito era quello di difendere il bestiame dai predatori e dai ladri, viveva in stretto contatto con l’uomo, ne interpretava i comandi e li trasmetteva al gregge; in altre parole radunava le pecore disperse, le conduceva al pascolo e le riportava all’ovile per la mungitura, e, cosa che in quei tempi cominciava ad avere la sua importanza, impediva loro di invadere i campi coltivati durante gli spostamenti, perchè il pastore stava diventando anche agricoltore. Anche i cartaginesi, dopo i Fenici, potrebbero essere stati indotti a introdurre questo tipo di cane per preservare le coltivazioni di grano dal momento che consideravano l’Isola come il loro granaio. Si può ipotizzare quindi che al tempo dei Romani, il pastore fonnese fosse già presente: infatti è possibile che gli abitanti dell’entroterra sardo, che già erano in possesso di questi cani portati via alle popolazioni della pianura durante i saccheggi ed in seguito addestrati brutalmente ad uccidere l’uomo, li abbiano utilizzati anche per contrastare l’invasione degli stessi Romani. Le prime notizie storiche su questa razza risalgono al 1774; Francesco Cetti, ne parla nel suo libro “Storia naturale della Sardegna”, come di «cani di grossa taglia e di bella apparenza». Più recentemente nel numero di Settembre del 1928 della rivista Touring “Le vie d’Italia”, parlando di Fonni viene citata un’affermazione di E. Costa: «Fonni ha rinomanza per i cani più cattivi dell’Isola». Molti pastori fonnesi furono reclutati durante la guerra di Libia nel 1912. L’esercito italiano li pagò 50 lire l’uno per domare la rivolta dei Senussi. Alla fine della guerra, come riconoscimento per i servizi resi, furono abbandonati al loro destino in terra d’Africa, cosa che non fa certo onore ad un esercito civile. Alcuni di questi cani furono anche compagni dei soldati della gloriosa Brigata Sassari durante la prima Guerra Mondiale. Tuttavia, l’utilizzo che viene tradizionalmente fatto di questo cane, è dunque orientato soprattutto sulla guardia e difesa dell’ovile. Già negli anni ’80, qualcuno si interessò per selezionare la razza senza ottenere risultati. Ora, finalmente, pare che la passione cinofila si vada espandendo in Sardegna e sono persino sorte alcune associazioni per la tutela del pastore fonnese.

ECCO LA STORIA DI LEO – Leo, come è stato chiamato in canile, e’  entrato l’8 febbraio 2012 a Muratella. Aveva appena 5 mesi allora.  E’ un  meticcio nero di taglia media con il petto bianco ed il mantello tra il nero ed il grigio. E’ stato trovato in via Bagolino (zona Labaro). Nessuno lo sta cercando ed i 60 giorni stanno passando. L’8 aprile sarà considerato adottabile. Che aspettate? E’ stupendo e molto molto affettuoso… Guardate l’ultima foto in basso… e’ stata scattata il giorno in cui è arrivato in canile… come era triste….

matricola 217/12

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06/67109550