Oggi vi raccontiamo come si è conclusa una adozione del cuore.
Questa mattina per Jolly detto Giovanni Paolo, 14 anni, ceduto per disfarsene dal suo padrone lo scorso luglio, era in programma una adozione del cuore.
Una gioia infinita pensare per lui una casa calda ed una famiglia che gli facesse trascorrere gli ultimi anni di vita sereni.
Alle 12,00 arriva la persona che voleva adottarlo ma lo trovano a terra con le zampe posteriori paralizzate.
Che succede? Da quello che si sa Giovanni Paolo è in terapia per i reumatismi e prende degli integratori.
La direttrice sanitaria non è di turno ma alle 12,30 arriva la sua sostituta, veterinaria comportamentalista, che decide di somministrare al cane una terapia antibiotica fino a domani.
Alle 15,30 Giovanni Paolo ha ancora la febbre e non si alza.
Le due veterinarie si consultano e il cane viene ricoverato alla Roma Sud anche se “essendo un cane anziano non si può fare molto”, ma le pressioni e l’attenzione dei volontari e degli operatori del canile su Giovanni Paolo sono tante, troppe, meglio ricoverare…
Ore 16,00 Giovanni Paolo arriva in clinica “per accertamenti”.
Pochi minuti prima delle 18,00 apprendiamo dalla direttrice sanitaria che è stata fatta l’eutanasia.
Chiediamo il perchè e ci spiegano che Giovanni Paolo aveva una serie di patologie per le quali non si poteva fare molto: insufficienza renale, anemia, problemi polmonari e tanto altro. La terapia antibiotica non aveva dato risultati e “sarebbe diventato tutto complicato da gestire perché le patologie erano troppe e gravi, impossibile da gestire tutte insieme”.
Solo 24 ore prima, nonostante tutte le patologie per cui è stato soppresso, Giovanni Paolo è uscito tranquillamente in passeggiata con una volontaria e non voleva rientrare in gabbia.
Forse aveva capito che quella sarebbe stata la sua ultima uscita.
Le gravi condizioni del cane vengono “scoperte” solo a seguito del ricovero alla Roma Sud.
Si “prende atto “che il cane è in gravissime condizioni, tanto gravi ed irreversibili che per lui non c’è più nulla da fare.
Si decide per l’eutanasia.
Chi lo ha deciso?
Ma prima del ricovero Giovanni Paolo è stato sottoposto a controlli sanitari?
Quali informazioni sono state fornite alle persone che lo volevano adottare e che lo hanno trovato steso per terra nel suo box? Solo che aveva i reumatismi.
Ci viene detto che il ricovero è stato fatto per eseguire degli “accertamenti sanitari”.
La situazione che emerge dagli esami è disperata.
Tutte queste “tante e gravi patologie” sono sopraggiunte durante il trasferiemento dal canile alla clinica? Una forma reumatica può avere tali conseguense?
In meno di due ore si passa da una forma reumatica alla soppressione.
E pensare che oggi doveva uscire in adozione.
E mentre l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi sponsorizza le adozioni di cani anziani ospiti dei canili rifugio e delle oasi feline di Roma Capitale ci sentiamo dire dal direttore sanitario del canile della Muratella che “il cane è anziano e che c’è poco da fare”. Ma ci hanno provato a fare qualcosa o solo perché anziano si è passati oltre sperando che quelli anziai siano curati dai cittadini romani che rispondono all’appello dell’Assessora?
In meno di dodici ore si è passati dalla gioia di una adozione alla morte per eutanasia.
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