AGGIORNAMENTO al 26 marzo 2012 – Ciao Argo, combattente fino all’ultimo. Amato e rispettato fino all’ultimo.
ECCO LA STORIA DI ARGO – Argo è un cane stupendo. Di una razza pregiatissima ed in Italia assai rara: un eurasier, una razza molto amata da Konrad Lorenz, il famoso etologo.
Le origini di questa razza si perdono nella notte dei tempi.
Li troviamo nella Siberia russa, presso la tribù dei Tokana, allevatori di renne.
E li troviamo appunto ad Altemberg, in casa di Konrad Lorenz, il grande etologo premio Nobel per la Medicina nel 1973. E proprio il 27 febbraio del 1973 la razza ottiene il riconoscimento ufficiale dall’ENCI.
L’antenato dell’Eurasier si chiamava “Laika di Nenets” ed era il risultato di incroci spontanei tra i chow-chos della Mongolia e gli Spitz siberiani (influenzati da sangue lupoide).
L’attaccamento quasi morboso alla propria famiglia, il carattere fiero, il fisico robusto e l’immensa dolcezza fanno letteralmente innamorare chiunque li conosca un po’.
Li chiamano “i cani di un uomo solo” proprio per la grande propensioni all’essere umano e alla famiglia.
Pensato quanto deve aver sofferto il povero Argo a vivere tutta la sua esistenza nella gabbia di un canile.
Prima nelle gabbie del canile sequestrato per maltrattamenti nel 2002. E poi nel recinto del parco canile Vitinia ex Poverello. Risulta entrato nel canile sequestrato il 15 giugno del 2001. Chissà chi ce l’ha portato, chissà quale è la sua storia.
Il 15 giugno del 2011, Argo ha compiuto dieci anni di canile. Ancora spera in un amatore e profondo conoscitore della razza che decida di portarlo via con sè.
Argo è forte e fiero e sta lottando da anni contro la leishmania e contro una otite cronica che lo fa talvolta soffrire.
Noi siamo la sua famiglia e coloro che lo curano.
Ci rispetta ma neanche da noi ammette certe confidenze:
Argo difende la sua ciotola. Sempre. Anche dalla persona che sono dieci anni che lo accudisce tutti i giorni e che è l’unica dalla quale lui accetta di essere portato dal veterinario per la cura alle orecchie. Eccolo mentre protegge la ciotola con il suo cibo e con la sua medicina:
Aiutateci a permettergli di amare la persona che lo vorrà interamente per sè.
Ecco le foto di Argo nel 2005 e nel 2006. E Argo oggi, ancora a mostrare i suoi denti.
ASSOCIAZIONE VOLONTARI CANILE DI PORTA PORTESE
Rifugio Vitinia ex Poverello
via del Mare km 13.800, Roma
Aperto al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 14
Per info, Ufficio Adozioni 349 3686973
Ciao Argo, chi ti conosceva davvero, si prendeva cura di te giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno e ti amava in silenzio ora in silenzio piange…ma tu lo sai benissimo… Sei sempre stato un combattente e non ti dimenticheremo mai.. ciao
Ciao grandissimo cane.
Ciao Argo, chi ti conosceva bene ha avuto anche il grande dolore di averti dovuto aiutare a volare via. Solo con lei sei stato sereno. Solo grazie a lei la tua vita ha avuto un senso. Siamo sereni perchè sappiamo che non ci siamo risparmiati e che tu, comunque, una casa in questi 10 anni l’hai avuta. Ciao guerriero
Simona
Ciao Argo, mi porterò sempre nel cuore la tua fierezza, la tua fermezza e il tuo attaccamento alle persone che sono state i tuoi punti di riferimento per tutti questi anni, e ricorderò con un sorriso anche quando ho accarezzato il tuo folto manto con una spazzola! c
ciao “guerriero”! un pensiero va alla persona che in silenzio e con tanto amore si è dedicata a te per questi lunghi 10 anni!
sono scossa dalla morte di argo, e vorrei sapere come e morto, nel vostro sito, non dite come e morto… e mi piacerebbe sapere come .. lo vedevo cosi sano.. come mai ??
Argo era molto vecchio, signora, e ormai malato. Ha combattuto fino all’ultimo, fino all’ultimo, anche mentre lo aiutavamo a volare via. Il dolore rimane a noi, che lo conosciamo dal 19 gennaio 2002 ed abbiamo negli occhi e nel cuore tutto il suo percorso, tutta la sua strada. Ci consoliamo ricordandolo libero nell’erbetta che gli piaceva tanto, nel giardino limitrofo al suo recinto. Tutti i giorni libero, come un cane di casa. E ci consoliamo sapendo quanto lo abbiamo curato e da chi solo e soltanto accettava attenzioni che pur lo facevano soffrire. C’e’ poco da raccontare signora. Noi sappiamo. E rispettiamo. Buona serata. Simona