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J’accuse animalista contro il Sindaco Marino: “Ora parliamo noi: ecco la vergogna della Giunta Marino, Roma città del “malessere” degli animali”

CANI COME PACCHI POSTALI: ADOZIONI DI CANI

FIRMATE DA DIRIGENTI COMUNALI

CHE NON CONOSCONO GLI ANIMALI NE’ LE ASSOCIAZIONI CHE LI PORTANO VIA

Simona Novi, Presidente AVCPP: “Ogni giorno chi dovrebbe tutelare il benessere degli animali ci riserva sorprese. L’ultima riguarda il triste destino di 3 cani, ospiti dell’unico parco canile di Roma, il rifugio Vitinia ex Poverello: una associazione con precedenti non cristallini è stata autorizzata e li ha portati via. Perché?”

ROMA, 16 ottobre 2014 – “Dove è il benessere degli animali? Come può un dirigente comunale, che non conosce i cani e non ha verificato dove saranno portati, firmare un modulo adozioni?” così Simona Novi, presidente AVCPP, l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, la onlus che dal 1997 gestisce i canili comunali di Roma.

“La nostra associazione ha in convenzione i servizi agli animali e ai cittadini all’interno dei canili comunali. Comprese le adozioni. Che facciamo dal 1994, con circa 27.000 adozioni già realizzate. Solo lo scorso anno, grazie al nostro lavoro, abbiamo fatto uscire dai canili comunali più cani di quanti ne sono entrati: 1837 cani entrati, 1902 usciti tra adozioni, affidi e ricongiungimenti alle famiglie che li avevano smarriti. Ebbene, nonostante risultati tanto eclatanti, la Giunta Marino ha deciso di trattare gli animali come pacchi postali.

Giovedì 15 ottobre sono arrivate 2 persone, rappresentanti di una associazione dall’operato non cristallino (come evidenziato allo stesso Ufficio Benessere degli Animali più volte), che da anni diffama il nostro lavoro (una di queste persone ha denunciato 8 volte AVCPP e per 8 volte la Magistratura romana le ha dato torto). Avevano 3 moduli adozione firmati da un dirigente comunale del Dipartimento Ambiente ed addirittura – senza che i 3 cani fossero già usciti dal canile – i passaggi di proprietà fatti già registrare dalla ASL RMC, probabilmente all’oscuro di tutto. Nel frattempo, ad AVCPP, è arrivato un ordine firmato dal Gabinetto del Sindaco e dal Dipartimento Ambiente a consegnare i 3 cani, tutti anziani e con problematiche sia comportamentali che sanitarie.

Dirigenti che non hanno mai visto questi animali e non conoscono le loro problematiche hanno deciso che dovessero essere sradicati dalla loro realtà e non è dato sapere dove saranno condotti, visto che questa associazione non gestisce neanche un rifugio.

Questi cani avrebbero dovuto continuare a cercare adozione all’interno del rifugio Vitinia ex Poverello dove vivono da anni, accuditi dalle persone che sono il loro punto di riferimento. Questo è benessere.

Quello che Roma Capitale ha deciso è solo un abuso di potere, una ingerenza in una attività da loro stessi affidata a noi in convenzione. Se il lavoro di AVCPP è secondo loro tanto insufficiente, avessero il coraggio di mandarci via. E non continuassero a tormentare noi, gli animali, i cittadini.

Ci hanno proibito di curare i cani del rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo a nostre spese, come abbiamo fatto per anni. Dal 2009 abbiamo speso 415.000 euro per curare i cani ed i gatti di Roma Capitale, raccolti tra i cittadini. E li vediamo ora sopravvivere non curati in un canile comunale mentre Roma Capitale paga 88.000 euro l’anno un consulente, Direttore Sanitario, che non è mai presente. E che quei pochi ricoveri che fa, li fa comunque pagare a Roma Capitale, compresi i trasporti da e per le cliniche.

Stanno tentando di vietarci di fare le adozioni a distanza, impedendo quindi ai cittadini di venire ad interagire con gli animali, sotto il nostro controllo.

Ci vietano di portare i cani fuori dal canile in passeggiata per poter sponsorizzare la loro adozione, nonostante da sempre noi firmiamo un modulo comunale nel quale ci assumiamo la responsabilità penale e civile di qualunque cosa possa accadere al cane di proprietà del Comune di Roma fuori dalla struttura (e dal 1998 non è mai successo nulla, grazie alla nostra diligenza).

Da un anno il rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo è chiuso agli ingressi dei cani: in un anno il Comune avrebbe dovuto migliorarlo e riaprirlo ed invece, a distanza di 12 mesi, il canile è stato distrutto: non c’è più la medicheria, non c’è più la degenza per i cani, hanno eliminato la figura della terapista, non c’è più un veterinario, le terapie non vengono più somministrate, i cani non possono più uscire dal canile in passeggiata, i cittadini non possono più interagire con gli animali. Di 180 cani presenti, ne sono rimasti 90.

Da due anni hanno chiuso il rifugio comunale Vitinia ex Poverello e, nonostante AVCPP lo abbia interamente ristrutturato a sue spese e abbia portato tutti i documenti ed i nulla osta necessari, la sua riapertura non è ancora stata decisa. Di 180 cani presenti, ne sono rimasti 65.

Decidono la chiusura della Valle dei Cuccioli, centro cinofilo e centro adozioni comunale nel cuore di Roma e nel frattempo convenzionano 3 strutture private nel viterbese, assai discusse, con zero adozioni e cure agli animali molto limitate.

A Muratella hanno deciso il blocco delle entrate e per tutta l’estate centinaia di cani vaganti in difficoltà non sono stati fatti entrare in canile: quanti cani smarriti erano tra di loro? Quanti cittadini non ritroveranno più il loro animale?

Permettono a funzionari della ASL RMD di non sterilizzare gli animali, sia quelli adottati che quelli ancora in canile (e la sterilizzazione è un obbligo di legge), e stanno in silenzio quando questi stessi funzionari ASL chiudono gli ambulatori dedicati ai gatti.

I cavalli delle botticelle continuano a stramazzare in strada. Ed intanto Roma Capitale spende quasi un milione di euro per le nuove stalle dei vetturini. Soldi di noi cittadini.

Roma, capitale dei diritti e del benessere degli animali dal 1991, è diventata la città del malessere degli animali. Ed AVCPP non ci sta”, così Simona Novi Presidente AVCPP.

Per info, Associazione Volontari Canile di Porta Portese 331 6005643