“Gli animali prima di tutto: no lucro nei canili comunali”: continua il braccio di ferro tra gli animalisti ed il Comune di Roma
CANI NEL CANILE PONTE MARCONI SENZA CIBO NE’ ADOZIONI
QUESTA E’ LA LEGALITA’ DEL COMUNE DI ROMA?
ROMA, 10 novembre 2015 – A distanza di 41 giorni dal 1 ottobre 2015, giorni in cui un soggetto a scopo di lucro sarebbe dovuto entrare nel rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo, i cani continuano ad essere accuditi dai volontari e dagli operatori delle associazioni presenti da anni in canile, l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese e L’Impronta.
L’impresa barese Mapia srl, che ha vinto la gara fotocopia di quella bloccata in autotutela dal Comune stesso a dicembre 2014 per lo scoppio di Mafia Capitale, non ha esercitato la clausola di salvaguardia nei confronti degli operatori presenti in canile e il Comune di Roma ha ordinato il ritiro di tutti gli operatori AVCPP (personale per accoglienza al pubblico e adozioni, educatore e terapista) ed il blocco dei servizi ai cittadini e agli animali.
Gli animali non sono adottabili e non sono recuperabili dal punto di vista comportamentale. Il cibo non viene più fornito come da convenzione e i 49 cani presenti si alimentano solo grazie a pappe comprate direttamente a loro spese dalle associazioni presenti.
Le richieste dell’animalismo romano – supportate da tutte le forze politiche cittadine, in maniera bipartisan – di non consentire ad un imprenditore di gestire un canile comunale capitolino (per la prima volta nella storia) non solo non sono state ascoltate dal Comune di Roma ma addirittura gli animali sono stati abbandonati a loro stessi, senza la possibilità di uscire in adozione dalle gabbie: numerose sono le richieste di adozione giunte ad AVCPP da cittadini che vogliono liberare un cane dal canile usufruendo di servizi e professionalità ventennale ma non possono essere portate a termine.
Voci di corridoio parlano di un accentramento delle adozioni nelle mani del Comune di Roma (che non ha personale specializzato atto a garantire ad animali e cittadini un servizio tanto delicato) forse con l’ausilio di associazioni compiacenti. AVCPP – che ha già rappresentato al Comune di Roma la sua disponibilità a continuare ad occuparsi di adozioni anche a titolo gratuito e che conosce questi animali uno ad uno, dopo averli curati per anni a proprie spese – continua a sollecitare il Dipartimento Ambiente senza ricevere risposta alcuna.
I cani del canile comunale Ponte Marconi ex Cinodromo di Lungotevere Dante 500 sono rimasti senza adozioni, senza servizi e senza cibo: questa è la legalità del Comune di Roma?
AVCPP dice NO: difenderemo fino alla fine professionalità ed animali. Noi ci siamo e ci resteremo. Invitiamo tutti i cittadini a stare a fianco dei cani e dei lavoratori del canile di Ponte Marconi in difesa di un modello di benessere animale che da oltre 20 anni appartiene a Roma Capitale.
Così l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese in una nota.
Io libero
Portiamo avanti la lotta x loro e x tutti gli altri animaliii firmateeeee
Non è giusto,vergogna con tanti problemi che ha Roma si è pensato di privatizzare un servizio valido e utile per la collettività e soprattutto per il benessere degli animali.Sosteniamo questa battaglia di civiltà
e inaccettabile!!!
È una situazione inaccettabile!!!
aiutiamoli !
Salve,
è possibile avere il contatto di qualcuno che si occupa della questione?Sarebbe utile e c’è la possibilità provare a coinvolgere qualche deputato europeo ma ho bisogno di più informazioni e contatti.
Grazie,
Marcella
è inverosimile,raccapricciante e assurdo che tutto questo accada nella capitale ma piuttosto assurdo è che non permettano ai volontari di trovare casa ai cani,di accudirli….bisogna fare qualcosa
VERGOGNA!VERGOGNA!VERGOGNA!!!!! Grazie a tutti voi!!!Lo schifo continua, che cosa fanno le istituzioni???? Nulla!!!! Invece di riconoscere l’importanza di ciò che fanno i volontari, invece di promuovere le adozioni, invece di continuare a far si che siano accuditi, il comune va contro gli unici in grado di fare il CONCRETO. Basta con questa indecenza! Chiedo come cittadina Romana e Italiana che il Comune di Roma faccia il suo dovere, non solo istituzionale, ma anche e soprattutto umano e civico!!!!!
Che ingiustizia e che schifo ci sta nella nostra capitale…senza parole!!
Bisogna aiutare questi animalucci ad uscire dalle gabbie,se il conume e contro i volantori e anche contro il bene degli animali.
Basta ingiustizie su chi non puo’ difendersi.BASTAAAAAAAAAAAAAA