Ed anche oggi, 20 aprile 2022 si compie un atro atto che testimonia la cattiva gestione da parte del Comune dei due canili di ROMA CAPITALE: MURTELLA e PONTE MARCONI, una gestione che è sotto gli occhi di tutti.

Ancora animali vittime di una politica al ribasso che ha distrutto quello per il quale più di venti anni fa si era iniziato a lottare Un sistema in cui il benessere animale era davvero al primo posto. Ora questo non è più perché vige il criterio di aggiudicazione di bandi al “prezzo più basso”. Esseri senzienti trattati come una merce, esseri senzienti che soffrono e spesso muoiono in condizioni drammatiche.

Oggi 20 marzo 2022 altri quattro cani saranno sacrificati per tamponare situazioni “poco chiare” e tentare di salvare il salvabile, ma non certo gli animali.

I cani sono Melampo (matr. 195/2010), Penny (matr. 77/2020), Rocky (matr. 425/2019), Tortellino (matr. 1812/2020) la cui nuova destinazione sarà Valle Grande, un canile privato convenzionato con il Comune di Roma.

Penny (matr. 77/2020)

Perché questo trasferimento di cani che da anni vivono a Roma?

Dall’oggi al domani si scopre che ai cani che soffrono di epilessia, come i poveri quattro cani che vi abbiamo nominato, non è più possibile somministrare un farmaco specifico, peraltro dato loro regolarmente fino a pochi giorni fa. Una terapia che per uno di loro, Melampo un cane storico del canile, dura da 12 anni!

 

Melampo (matr. 195/2010)

Perché dei cani anziani, malati, che vivono da anni in canile vengono spostati cosi in fretta?

La nuova gestione sanitaria in essere da dieci giorni in procedura di affido diretto si è accorta che qualcosa non va…..e non è la sola visto che con propria delibera ANAC in data 20 marzo 2022 ha messo a nudo tutte la gravi carenze dei due canili di proprietà di Roma Capitale.

Il nuovo responsabile della gestione sanitaria del canile rifugio si accorge che in virtù della “saggia” divisione tra canile sanitario e canile rifugio quest’ultimo non dispone di un adeguato locale dove conservare stabilmente i farmaci. La terapia per l’epilessia prevede l’utilizzo di una sostanza stupefacente da somministrare sotto la diretta responsabilità di un medico veterinario in quanto richiede massima precisione nel dosaggio e una conservazione in luogo sicuro.

Come fare?

Al canile rifugio della Muratella non esiste un luogo dove conservare in sicurezza i farmaci. Bisognerebbe, allora portare i medicinali più volte al giorno dalla clinica al canile e viceversa. Un impegno notevole ed oneroso che la nuova gestione non intende sostenere. L’interruzione di terapie a cani in cura farebbe aumentare il numero di morti e questo, pare, non si possa fare…

Come risolvere il problema?

Semplice. Si spostano i cani in cura per l’epilessia (per ora solo quelli….) in un altro luogo dove le terapie possono essere effettuate regolarmente o almeno si spera. Tra l’altro fa gioco dire che un cane epilettico non deve essere sottoposto a stress e allora cosa c’è di meglio che un bel box in mezzo al verde di Valle Grande dove i cani stanno come in paradiso lontani dal frastuono degli abbai continui di un canile di primo ingresso di Roma Capitale? Strano, però, che Melampo epilettico sia sopravvissuto al trambusto di Muratella dal 2010….ma si, abbiamo detto che è un cane storico. Speriamo che sopravviva al trauma di un trasferimento e che la mancanza di suoi riferimenti e di tutto quel caos che gli ha permesso di sopravvivere 12 anni a Muratella non sia per lui fatale…….

E così un altro tassello viene smontato: non si opera per sanare una situazione gravissima ma si tamponano, giorno dopo giorno, le falle che ora più che mai stanno venendo fuori e che mettono in seria discussione l’operato del Comune di Roma che nulla sa e nulla vuol sapere del benessere animale.

Oggi tocca a Melampo, Penny,

Rocky, Tortellino, domani di chi sarà il turno?