AGGIORNAMENTO a sabato 22 gennaio 2011 – Ciao Raul…. sei stato anni chiuso in una gabbia del canile Ponte Marconi ex Cinodromo, dopo essere stato adottato e poi, chissà perchè, riportato in canile dopo qualche anno. Ti vogliamo ricordare così. Racconto di Cristiana: “Sabato è stata una brutta giornata. Raul, il pittino nero saltellante, si è sentito male in presenza di Filippo, operatore dell’Impronta. Ha avuto una sorta di svenimento. Filippo lo ha portato di corsa dalla veterinaria. Aveva il battito accelerato, presentava un leggerissimo gonfiore addominale, ma soprattutto non era il solito Raul. Come concordato con la veterinaria, Simona ed io, a spese dell’Associazione, lo abbiamo portato di corsa alla clinica SOS Colli Portuensi.
 
In auto è stato tranquillo. Eravamo convinte che si sarebbe solo aggiunto a Manolo e Nocciolina per le terapie cardiache (anche se ancora non sapevamo bene cosa avesse realmente). Lo immaginavamo già in degenza insieme a Winter e Manolo.
 
Si è risentito male tra le nostre braccia mentre stava sul lettino della clinica. Il personale della clinica è prontamente intervenuto. Ma la diagnosi è stata infausta: rottura di massa tumorale all’altezza del muscolo cardiaco.

Una massa tumorale che non aveva mai segnalato la sua presenza. Silente, asintomatica. Una patologia che non aveva mai dato nessun segnale che richiedesse delle analisi più approfondite.
Raul non ce l’ha fatta.
 
“Raul era un cane festosissimo….amava trotterellare a corda , le coccole sulla pancia, gli abbracci…poteva sembrare un pitt anomalo, meno “ esagitato” di altri…in realtà era vivace e attento, curioso, affettuoso senza essere invadente….non era bellisssimo o vivacissimo, forse per questo è stato “meno visibile” di altri pitt, ma chi lo conosceva non poteva fare a meno di volergli bene ”
 
Questo è il pensiero di una volontaria che lo conosceva da quando Raul, cane di canile adottato e riportato dopo 2/3 anni perchè…. perchè fondamentalmente chi lo aveva adottato forse aveva un cuore di pietra. A prescindere da questo, sicuramente questo pensiero riflette il pensiero di tutti noi.
 
Mi scuso per non avervi avvisato subito. Purtroppo è subentrato un problema personale: non riuscivo a scrivere questo messaggio perchè ho ancora davanti a me quegli occhietti sofferenti e forse stupefatti da quello che stava accadendo.
 
Posso solo dirvi che non era solo, che Simona se lo è coccolato fino alla fine. E ora smetto perchè continua a non essere facile.”