Dal 1 maggio 2016 quale futuro per le strutture di Muratella e Ponte Marconi dopo il mancato rinnovo della gestione all’Associazione Volontari Canile di Porta Portese

CANILI COMUNALI DI ROMA: LEGALITA’ O MACELLERIA SOCIALE?

IL VOLONTARIATO E’ DI SUPPORTO, NON PUO’ ESSERE SOSTITUTIVO

ROMA, 27 aprile 2016 – Il Comune di Roma ha indetto una licitazione privata tra le associazioni animaliste iscritte al Registro del Volontariato del Lazio per la gestione dei canili di Muratella e di Ponte Marconi. Con una “migliore offerta (sconto percentuale)” su di una base di gara da 129.000 euro al mese.

Un importo che impedisce la gestione della migliaia di cani e gatti, molti dei quali non autosufficienti, che entrano tutti gli anni a Muratella (una media di 2.300 animali l’anno, feriti, malati, maltrattati, morsicatori, smarriti etc). A meno che il Comune di Roma non immagini che il volontariato possa sostituire il personale professionalizzato attualmente impiegato sulla base di una pianta organica decisa dal Comune di Roma stesso nel 2004.

Questo il succo della battaglia che ancora una volta si sta consumando tra le gabbie del canile Muratella ed il canile Ponte Marconi, le uniche due strutture comunali rimaste aperte dopo la chiusura della Valle dei Cuccioli e del rifugio Vitinia ex Poverello.

L’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, la onlus che dal 1997 gestisce i canili comunali dopo aver superato 2 licitazioni private e partecipato a tutte le gare indette dal Comune di Roma (ben 4 – nel 2008, e poi nel 2013, 2014 e 2015 – non una andata a buon fine) lo ha detto chiaro: piuttosto che continuare ad abbassare gli importi a base d’asta, mettendo sul lastrico decine di famiglie e annullando servizi agli animali ed ai cittadini, la Roma dei Prefetti dovrebbe nominare l’ennesimo Commissario. Solo in questo modo, il Comune si renderà conto della professionalità e della mole di lavoro che c’è nei canili. E del fatto che l’intero importo affidato al gestore è sempre ed esclusivamente andato al benessere degli animali.

La soluzione non può essere affidare ai volontari la gestione quotidiana dei canili comunali (con i rischi che tutto ciò comporta) o nel prendere tutti gli animali e chiuderli nei canili privati convenzionati con aperture al pubblico limitate rispetto ai canili comunali e posizionate fuori Roma, con conseguente elevata riduzione delle possibilità di adozione.

In aggiunta, appare davvero improbabile che dei volontari possano gestire il Punto di Primo Soccorso Gatti della Muratella,dove il Comune convoglia tutti i gatti randagi o di colonia feriti, malati o investiti rinvenuti su tutto il territorio comunale, gatti spesso non autosufficienti, che richiedono terapie e manovre, in particolare spremitura della vescica, che solo personale qualificato è in grado di erogare.

La criminalizzazione dell’ottima gestione dei canili comunali (non un intervento della Magistratura dal 1997) parte da lontano: è dal 2008, dalla Giunta Alemanno, che il modello impostato negli anni è stato messo sotto accusa con motivi strumentali. Non potendo dimostrare né ruberie né maltrattamenti né sprechi, si è cercato di incrinare il rapporto di fiducia con la cittadinanza attraverso una campagna scandalistica e diffamatoria mentre operatori e volontari AVCPP portavano avanti il loro impegno quotidiano, raggiungendo il punto di pareggio tra le entrate degli animali nei canili e le loro uscite, tra adozioni e ricongiungimenti con le famiglie che li avevano smarriti. E dal 2013, con la Giunta Marino, si è dato lo scacco finale, con la chiusura di ben 3 strutture comunali: l’oasi felina Villa Flora ed le strutture di accoglienza per gli animali Valle di Cuccioli e Vitinia ex Poverello e l’indizione di gare pubbliche con importi non congrui con il benessere degli animali e inquinate dalla partecipazione delle cooperative di Mafia Capitale.

Oggi, i Commissari Prefettizi, dopo aver parlato tanto di legalità e di impossibilità di continuare con le proroghe in attesa dell’espletamento dell’ennesima gara indetta (Gara Europea), tentano l’ultima carta: una licitazione privata tra associazioni di volontariato con una cifra di partenza ridicola, sperando che qualche onlus voglia assumersi l’onere di mantenere lo standard di benessere cui gli animali di Roma hanno diritto e a cui sono abituati utilizzando pochi operatori e molto volontariato.

AVCPP continuerà nel suo impegno, a fianco dei suoi volontari e degli operatori. La legge parla chiaro: strutture e animali sono di proprietà del Sindaco. E maltrattamento non è solo inferire su di un animale ma anche ometterne le giuste cure. Così è stato dal 1997. Saranno i Prefetti comunali a dimenticare la legge e a mettere a rischio il futuro dei loro animali?

AVCPP ha indetto una conferenza stampa per venerdì 29 aprile 2016, alle ore 10:00 presso il canile comunale di Muratella.

In vista di un improbabile passaggio di consegne che dovrebbe avvenire dal 1 maggio 2016