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Oggi 1 novembre 2015, per la prima volta dopo 20 anni, le macerie del Comune di Roma hanno rischiato di abbattersi sui cani del rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo

COMUNE DI ROMA ED IMPRENDITORI DEL RANDAGISMO AL RIFUGIO COMUNALE PONTE MARCONI
AVCPP DICE NO: CI STIAMO E CI RESTEREMO. DIFENDIAMO PROFESSIONALITA’ ED ANIMALI

ROMA, 1 NOVEMBRE 2015 – Oggi, primo novembre 2015, un imprenditore del randagismo barese, proprietario di un mega canile da 1200 posti (quando la Legge Regionale pugliese ammette canili da max 200 posti) nonché gestore degli stabulari per animali da laboratorio dell’Università di Bari, avrebbe dovuto iniziare la gestione di un canile comunale di Roma, il rifugio Ponte Marconi ex Cinodromo di Lungotevere Dante 500. Senza dipendenti, senza personale specializzato per curare le adozioni, le terapie, la rieducazione. Così non è stato ed i proprietari dell’impresa MAPIA srl non sono entrati in canile anche se accompagnati da funzionari del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma.
Le “macerie” della Giunta Marino hanno rischiato di abbattersi sugli animali, dopo 20 anni di politiche animaliste che hanno visto sempre le associazioni no profit protagoniste della gestione degli animali all’interno delle strutture comunali.
Solo una giunta fallimentare come quella di Marino ha potuto considerare un partner una multiservizi (si occupa di manutenzione del verde, derattizzazioni, disinfestazioni, pulizie, gestione di stabulari per animali da laboratorio, gestione di mega canili per l’accoglienza degli animali randagi del territorio pugliese) che vede negli animali una fonte di reddito. Una società che in Puglia non ha più mercato visto che non viene ammessa alle gare indette dai comuni pugliesi per la gestione dei canili comunali, perdendo sia ricorsi al TAR che al Consiglio di Stato in virtù di una rigorosa normativa regionale che vede solo nelle associazioni animaliste i gestori di riferimento dei cani e dei gatti vaganti sul territorio.
Al commissario Tronca, al prefetto Gabrielli AVCPP rappresenta che a questa decisione si è arrivati in virtù della riproposizione, a Ferragosto, di una gara che è la fotocopia di quella sospesa in autotutela dal Comune di Roma stesso a dicembre 2014 perché inquinata dalla presenza di Mafia Capitale (venne ammessa Cooperativa 29 Giugno senza avere i requisiti richiesti dalla gara stessa) e che presenta importi a base di gara incongrui e non rispettosi del benessere degli animali, dei servizi ai cittadini e della tutela dei lavoratori. Lo stesso Tribunale Amministrativo del Lazio ha fissato per il 13 gennaio 2016 l’udienza per la discussione nel merito della gara stessa.
AVCPP dice NO: difenderemo fino alla fine professionalità ed animali. Noi ci siamo e ci resteremo. Così oggi e anche domani. Invitiamo tutti i cittadini a stare a fianco dei cani e dei lavoratori del canile di Ponte Marconi in difesa di un modello di benessere animale che da oltre 20 anni appartiene a Roma Capitale.

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