Grazie a chi ci dà la forza. Grazie a chi ama con il battito di una coda. Grazie a chi ci corre incontro. Grazie a chi ci guarda. Grazie a chi sta in silenzio. Grazie a chi aspetta. Grazie.

Grazie a chi è sempre migliore.

Grazie a chi ci insegna ogni giorno che noi non siamo niente. Niente di equiparabile. Niente di neanche minimamente comparabile.

Di fronte a voi, noi non siamo niente.

da AVCPP

 

Loro che esistono prima di ogni nostra stupida parola , di ogni scatto che li sorprende senza che lo sappiano……
Grazie alla loro purezza e lealtà, grazie a te che gli hai dato voce da sempre e mi hai trascinato in questa magia faticosa ma senza la quale non potrei più vivere…

da Alessandra

 

Grazie perchè quando vengo ad accudirvi mi accogliete sempre scodinzolanti al cancello
perchè non ho mai bisogno di dirvi come stò perchè lo capite al volo quando le cose non vanno .

Perchè quando le cose non vanno, mi date sempre un colpetto con i vostri musi per chiedermi se va tutto bene
grazie anche quando ne combinate di tutti i colori e con la coda ed un sorriso fate finta di non aver fatto niente , facendomi ridere .

Grazie perchè ogni volta che stò con voi  non ho mai voglia di tornarmene a casa , per la serenità e la quiete che i vostri occhi e
le vostre code ogni giorno sanno darmi pure quando non sono lì con voi .

Grazie perchè con un colpo di coda avete spazzato via quella che è stata la sofferenza per  la perdita del mio quattro zampe ,
grazie quando mi date la zampa in segno di amicizia pure quando non ho biscotti da darvi  e continuate a dare senza pretendere.

Per avermi insegnato che dopo tanta sofferenza e nelle difficoltà  si può essere felici comunque .

da Maria

 

anche io mi unisco con una poesia al coro di GRAZIE
un grazie che estendo a loro, a tutti gli esseri pelosi, e a tutti le persone che si impegnano ovunque e in ogni modo per loro … e che vivono della luce dei loro occhi, come saggiamente dice questa poesia! da Maria Pia

 

MON CHIEN
S’il était le plus laid de tous les chiens du monde,
je l’aimerais encore à cause de ses yeux.
Si j’étais le plus laid de tous les vieux du monde,
l’amour luirait encore dans le fond de ses yeux.
…Et nous serions tous deux, lui si laid, moi si vieux,
un peu moins seuls au monde à cause de ses yeux.
P. Menanteau

 

IL MIO CANE
Anche se lui fosse il cane più brutto del mondo,
per amarlo basterebbe guardarlo negli occhi.
Anche se io fossi il più malandato vecchio del mondo,
l’amore per me illuminerebbe comunque i suoi occhi.
…E noi due saremmo, lui così brutto, io così vecchio,
un po’ meno soli, grazie alla luce dei suoi occhi.

 

Il cane mi domanda e non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda
senza parlare
e i suoi occhi son due domande umide,
due fiamme
liquide
interroganti
e non rispondo, non rispondo perchè non so
e niente posso dire.

In mezzo ai campi andiamo,
uomo e cane.

Luccicano le foglie come se qualcuno
le avesse baciate ad una ad una,
salgono dal suolo tutte le arance
a collocare piccoli planetari
in alberi rotondi
come la notte e verdi
e uomo e cane andiamo, fiutando il mondo,
scuotendo il trifoglio,
tra le limpide dita di settembre.
Il cane si arresta, corre dietro alle api,
salta l’acqua irrequieta,
ascolta lontanissimi latrati,
orina su una pietra
e porta la punta del suo muso a me,
come un regalo.
Tenera impertinenza per palesare affetto!
e fu a quel punto che mi chiese,
con gli occhi,
perchè ora è giorno, perchè verrà la notte,
perchè la primavera non portò nel suo cesto
nulla per cani vagabondi,
ma inutili fiori, fiori e ancora fiori.
questo mi chiede il cane, e non rispondo.

Andiamo avanti,
uomo e cane, appaiati dal mattino verde,
dall’eccitante vuota solitudine
in cui solo noi esistiamo,
questa coppia di un cane rugiadoso
e un poeta del bosco,
perchè non esistono
uccelli o fiori occulti,
ma profumi e gorgheggi
per due compagni:
un mondo inumidito dalle distillazioni della notte,
un tunnel verde e poi una prateria,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che cammina,
respira,
cresce
e l’antica amicizia,
la gioia di esser cane e di esser uomo
tramutata in un solo animale
che cammina muovendo sei zampe
e una coda intrisa di rugiada.

Pablo Neruda

da Laura