Scott, uno dei cuccioli affidati ed ora adottati
23 gennaio 2015 : la sentenza. Condannati per maltrattamenti i responsabili di Green Hill, l’allevamento di cani beagle destinati alla sperimentazione scientifica e chiuso nell’estate 2012. La prima sezione penale del tribunale di Brescia ha emesso la sentenza: un anno e sei mesi sia per Ghislane Rondot, co-gestore di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, sia per Renzo Graziosi, veterinario. Un anno al direttore Roberto Bravi. Assolto Bernard Gotti, l’altro gestore dell’allevamento.
L’Italia civile esulta. AVCPP – che ha curato le adozioni dei beagle sequestrati per conto di Legambiente, uno dei custodi giudiziari insieme alla Lav – ringrazia le famiglie adottanti e LAV e LEGAMBIENTE senza le cui denunce non si sarebbe mai arrivati al sequestro del secolo.

ECCO LA STORIA – Il 1 luglio 2013 la Procura della Repubblica di Brescia ha autorizzato la cessione definitiva dei beagle di Green Hill 2001 s.r.l. (ancora sotto sequestro preventivo) agli affidatari individuati dai due custodi giudiziari LAV e Legambiente.

Un’ottima notizia per i circa 3000 beagle (tra cuccioli, fattrici e cani adulti) che potranno ora diventare a pieno titolo membri delle famiglie adottanti e passare dallo status di cane affidato allo status di cane adottato.

I nostri 3000 beagle cessano così di essere una “proprietà” di Green Hill e vengono messi in definitiva sicurezza. Solo così l’obiettivo di salvare tutti i beagle può essere raggiunto ben prima e, soprattutto, indipendentemente dall’iter processuale contro la Green Hill 2001 srl.

Per rendere possibile tutto ciò, nel rispetto delle regole processuali, la Procura della Repubblica di Brescia ha dovuto fissare una cauzione che “sostituisca” i beagle, quale bene sequestrato, nel prosieguo dell’iter processuale stabilendo che ogni famiglia adottante, così come individuata dai due custodi giudiziari, dovrà versare 100,00 (cento/00) euro per ciascun beagle affidato su un apposito conto corrente intestato al Corpo Forestale dello Stato. Le somme versate rimarranno a disposizione del Tribunale fino alla sentenza definitiva e, solo allora, come prevede la legge, saranno i giudici a stabilirne la destinazione finale.

Tutti gli affidatari sono stati contattati individualmente, via mail, nel corso del mese di agosto con una comunicazione riservata da parte dei due custodi giudiziari.

Purtroppo, come talvolta accade, una procedura corretta e intelligente, che permette ai nostri amati beagle di diventare “subito” membri della propria famiglia a pieno titolo, eliminando ogni residua preoccupazione o ansia in chi li ha accolti e senza dover aspettare la pronuncia definitiva di condanna a carico degli attuali imputati e le incertezze dei tempi processuali, inevitabilmente lunghi, è stata fraintesa. E una ridda di voci si è scatenata, soprattutto sui social network, spesso addirittura lesive dell’onorabilità dei custodi giudiziari, dei Giudici di Brescia, del Corpo Forestale dello Stato.

Con questa breve nota, vogliamo contribuire a fare chiarezza sul tema e tranquillizzare le famiglie che grazie al nostro aiuto diretto hanno potuto accogliere in affido uno o più beagle di Green Hill.

Il fondo che si verrà a creare (circa 300.000 euro) potrà essere utilizzato come risarcimento, nel caso infausto di una poco possibile vittoria della Marshall Farm Group Ltd, proprietaria della Green Hill 2001 srl., oppure, come sicuramente accadrà considerata la solidità dei capi d’accusa già confermati dalla Corte di Cassazione in relazione al sequestro operato dalla Procura di Brescia, potrà essere utilizzato nel rispetto della legge per gli scopi che il Tribunale deciderà. 

E’ quindi una grande vittoria per tutti noi, protagonisti di una battaglia epocale che non solo ha reso possibile la liberazione e la salvezza di 3000 beagle innocenti, ma lo smantellamento di un allevamento della morte che non aveva eguali sul territorio europeo. 

Simona Novi Presidente AVCPP