L’AMORE METTE IL SEGNO
L’importanza del microchip, per non perdere le tracce del proprio cane
Quanti padroni disperati corrono tutti i giorni nei canili della propria città: “Abbiamo perduto il nostro cane!” piangono affranti. Al dramma può aggiungersi una preoccupazione ancora più terribile se l’animale scomparso non è stato tatuato o microchippato. E la ricerca può rivelarsi ancora più affannosa visto che senza un tatuaggio o un microchip un cane può diventare un’ombra, arrivando anche a perderne completamente le tracce.
Presso il canile comunale di Roma Muratella, l’Ufficio Diritti degli Animali del Comune di Roma, in collaborazione con l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, ha dato vita a due specifici uffici, l’Ufficio Accettazione e l’Ufficio Ritrovamenti e Smarrimenti, che servono proprio ad accogliere i cani in entrata in canile e a “trattare” in maniera diversa i cani microchippati e tatuati da quelli privi del loro “segno” di riconoscimento.
Quando arriva infatti un cane microchippato o tatuato, gli uffici attivano immediatamente la ricerca del microchip e del tatuaggio, in collaborazione con la ASL RMD presente all’interno del canile comunale.E contemporaneamente (e questo vale per tutti i cani, sia quelli tatuati o microchippati che quelli “non”) iniziano subito a confrontare le denunce di smarrimento con le segnalazioni di ritrovamento. Ed è sempre una ricerca efficace, con percentuali di “successo” che si aggirano intorno a più del 60% dei casi risolti. Nel 2007, le segnalazioni di smarrimento ricevute dall’Ufficio Ritrovamenti e Smarrimenti sono state infatti 843, e ben 517 sono stati i cani smarriti restituiti al legittimo proprietario (il 61% delle segnalazioni arrivate).
Molti di questi ritrovamenti sono avvenuti certamente grazie alla diligenza degli addetti degli uffici che hanno cercato tra i cani entrati nei canili comunali, hanno confrontato le denuncie di smarrimento con le segnalazioni di ritrovamento e hanno verificato tra i cani fotografati e pubblicati sui siti Internet dedicati agli smarrimenti e ai ritrovamenti. Ma molti di questi casi di successo sono stati raggiunti proprio grazie alla presenza della famosa “targa”, il microchip o il tatuaggio fondamentali per rintracciare l’amico del cane e ricongiungerlo al proprio animale.
La storia del microchip è presto detta. Dal 1991, una disposizione legislativa contro la piaga dell’abbandono ha istituito a livello nazionale l’Anagrafe Canina, unico organo deputato per legge a registrare e gestire i dati dei proprietari dei cani e dei propri animali.
La stessa legge ha imposto l’obbligo per tutti i cittadini italiani di dichiarare e quindi registrare il possesso di un cane presso l’anagrafe canina del proprio comune di residenza.
Tale iscrizione ha comportato, fino a dopo il 2000, l’assegnazione di un codice di lettere e cifre che doveva essere tatuato all’interno della coscia del cane in modo che si potesse identificare il proprietario in caso di abbandono o smarrimento. Il tatuaggio però ha presentato molti svantaggi tra cui lo scolorimento e l’anestesia cui veniva sottoposto l’animale. Per questo motivo, da alcuni anni, si è deciso di passare ad un nuovo sistema di identificazione elettronica: il microchip.
Il microchip è una minuscola capsula di pochi millimetri di diametro, realizzata in un materiale che non provoca nessuna forma di rigetto o fastidio e viene iniettato sotto la cute, nella regione retroauricolare sinistra. E’ molto importante che il microchip venga applicato nella zona convenzionale, ossia nella parte sinistra della nuca dell’animale e non, ad esempio, sulla coscia. Questo errore può vanificare la possibilità di identificare immediatamente l’animale, soprattutto se si tratta di cani di grande taglia. Il microchip infatti emette un segnale davvero debole, facile da rilevare su cani di piccola taglia ma non sempre immediatamente riscontrabile su cani di taglia grande se il posizionamento è avvenuto non nell’area dove normalmente ci si aspetta che il microchip sia stato installato.
Il microchip emette questo brevissimo segnale solo se “attivato” da un apposito lettore (in dotazione ai veterinari liberi professionisti e ai servizi veterinari delle ASL). Il segnale riproduce sullo schermo del lettore la sua serie di 15 numeri. Un codice unico al mondo che identifica il paese in cui l’animale è stato registrato, il produttore del microchip stesso e l’identità dell’animale. Questo codice di identificazione deve essere abbinato correttamente al nome di una persona e, se correttamente depositato nell’Anagrafe Canina di residenza, costituisce un vero e proprio titolo di proprietà. E’ quel codice ad indicare chiaramente chi è l’amico umano del cane in questione, quale è la sua famiglia di riferimento. E’ quindi estremamente importante controllare personalmente presso gli uffici competenti la corrispondenza del codice del microchip con i propri dati, in modo da essere sicuri della registrazione all’Anagrafe Canina. La semplice applicazione del microchip, insomma, non è ragione esaustiva e sufficiente per dormire sonni tranquilli e il proprietario diligente deve sempre accertarsi personalmente che all’Anagrafe Canina della propria ASL di riferimento siano registrati tutti i dati che lo caratterizzano: il proprio nome e cognome, l’indirizzo della propria abitazione, i propri numeri di telefono etc.
Solo in questo modo, l’amore lascia il segno. E il proprio cane non scomparirà mai….
Una domanda….parlando con un’amica giorni fa, mi ha detto che ogni regione italiana ha il suo microchip, possibile?! Sinceramente mi sembra alquanto strano…quindi, in pratica, se microchippo il mio cane nel Lazio e si perde in Lombardia, non si riesce a risalire ai miei dati anche se correttamente registati all’Anagrafe canina del mio comune? Grazie in anticipo!
Ciao Isabella, funziona così: le anagrafi sono regionali ma ovviamente esiste anche una anagrafe nazionale presso la quale tutte quelle regionali vanno a confluire. Considerando che solo i servizi veterinari hanno accesso all’Anagrafe, sia nazionale che regionale, tieni presente che se, per ipotesi, il tuo cane si dovesse smarrire fuori regione, potranno essere solo i dirigenti della ASL a rintracciare il tuo nominativo e tutti i tuoi dati!
ciao!
Simona
Ciao,
vorrei sapere come fare per cambiare i dati associati al microcip del mio cane preso in canile, che risultano ancora associati al canile e non a me pur avendo fatto la richiesta di cambio..
A chi mi devo rivolgere?
Grazie
Devi rivolgerti al servizio anagrafe canina della tua ASL veterinaria di riferimento . Ciao simona
quanto costo microcippare il cane?