OGGI, MERCOLEDI’ 18 MARZO 2015, SU LA REPUBBLICA, PRIMA PAGINA CRONACA DI ROMA
LA COOP DI BUZZI E IL LAVORO AUTOCERTIFICATO NEI CANILI
di Margherita d’Amico
L’associazione “sarebbe stata ammessa pur non avendo nessuno dei requisiti richiesti”
Fra chi ama gli animali e il Campidoglio soffia vento di guerra: peccato. D’altronde, l’amministrazione ha seguito inflessibile la linea dei burocrati, chiusa ad esperienza e preghiere di associazioni e volontariato. Così la fiducia è infranta, e dalle pagine sgualcite di questa storia si leggono dubbi e malumori, in cui sfuma il sogno di una riconciliazione. La puntualizzazione di oggi è sulla gara d’appalto per l’assegnazione dei canili municipali sospesa, e non ancora annullata, a causa della presenza della Cooperativa 29 Giugno, coinvolta nell’inchiesta Mafia Capitale: “Ma abbiamo notato preoccupante incuria e variabili parametri di giudizio persino nella valutazione dei partecipanti al bando” dice Simona Novi, presidente di AVCPP che da vent’anni gestisce i canili romani. Da alcuni documenti, infatti, emergerebbe che nella gara indetta e poi bloccata, la Cooperativa in questione sarebbe stata ammessa pur non presentando alcuno dei requisiti di esperienza necessari a concorrere. Escluso, invece, un allevatore di dobermann che, sui cani, basa quantomeno la propria attività professionale: “Non ho mai ricevuto alcun cenno di risposta” racconta l’imprenditore. “La 29 Giugno ha dichiarato, sotto la propria responsabilià, di avere svolto negli anni precedenti servizi come quelli previsti dal bando presso un canile. Di fronte a un’offerta concreta avremmo verificato” spiega Estella Marino, assessore all’Ambiente “ma la gara è stata sospesa prima che chiunque ne presentasse una”. Ribatte la Novi: “L’allevatore è stato esaminato e bocciato, per la Cooperativa è bastata un’autocertificazione che proprio noi possiamo smentire: se avessero avuto i requisiti non avrebbero chiesto proprio a noi di fare un consorzio, ricevendo, prima che scoppiasse lo scandalo, un secco rifiuto”. Due milioni di euro tagliati dal budget dell’Ufficio Benessere Animali contro 1.350.000 euro spesi per la scuderia dei 38 vetturini delle botticelle scempiando il Pincio, modifica al Regolamento per la tutela degli animali, considerata peggiorativa dalle associazioni (“difficile da giudicare, non abbiamo finito” dice la Marino): peccato.
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