TORSIONE DELLO STOMACO: OCCHIO AI PRIMI SINTOMI
Tutti i cani possono essere colpiti. L’importante è non perdere tempo e correre dal veterinario
Il cane che presenta la sindrome di dilatazione/torsione dello stomaco è in pericolo di vita fin dal manifestarsi dei primi sintomi. I veterinari sono assolutamente in grado di gestire l’emergenza purchè sia affrontata in tempi rapidi. E’ però necessario conoscere bene le circostanze nelle quali questa affezione ha fatto la sua apparizione e le sue prime manifestazioni.
Sebbene la sindrome si verifichi di solito nei cani di grossa taglia a torace profondo, non la si può escludere nei gatti e nei cani piccoli. Relativamente alle cause della patologia, c’è ancora grande incertezza: il reale fattore scatenante dell’affezione resta ancora sconosciuto. Il meccanismo patogenetico non è del tutto conosciuto e tuttora si parla di ipotesi: alcuni gastroenterologi, ad esempio, hanno chiamato in causa il piloro, muscolo in gran parte responsabile dello svuotamento gastrico, il cui cattivo funzionamento può comportare il ristagno anomalo degli alimenti nello stomaco da cui il rischio di fermentazione e di dilatazione gastrica.
Le circostanze che possono predisporre l’insorgenza della sintomatologia sono sostanzialmente due:
– somministrazione di un solo pasto voluminoso nell’arco delle 24 ore. Il consiglio è di dividere in due somministrazioni la quantità di cibo giornaliera onde evitare una ingestione rapida ed abbondante di alimento, evento che può predisporre alla dilatazione dello stomaco
– un esercizio fisico violento o uno stress appena prima o dopo il pasto (o dopo una eccessiva assunzione d’acqua). E’ da evitare quindi di far giocare il proprio cane e subito dopo offrirgli la sua ciotola oppure farlo mangiare e poi portarlo fuori casa a correre e giocare. E’ buona norma aspettare sempre una ventina di minuti, una volta tornati a casa dal parco, prima di permettergli di andare a mangiare il suo pasto. E, una volta consumata la razione, non spronatelo a saltare e correre ma lasciatelo tranquillo a riposare nella sua cuccia.
I primi sintomi sopraggiungono in maniera repentina e la sindrome si sviluppa rapidamente: dopo il pasto, il cane è irrequieto, si lamenta, ha ipersalivazione, accusa dolore addominali, cerca di vomitare senza riuscirvi oppure rigurgita una abbondante saliva spumosa, il suo addome diviene voluminoso, teso, duro, “timpanico” alla percussione (risuona come un tamburo). L’animale vacilla, si sdraia, presenta problemi cardiopolmonari con respirazione ansimante.
La torsione dello stomaco è preceduta da una dilatazione generalmente dovuta all’azione congiunta della presenza di gas (prodotto da un alimento fermentante come la pasta) e di uno svuotamento gastrico troppo lento. Lo stomaco è un organo molle all’interno dell’addome per cui il suo aumento di volume può essere seguito da una rotazione attorno al suo asse longitudinale impedendo in tal modo ai gas presenti di fuoriuscire. Il progressivo aumento di volume determina inoltre la compressione della gabbia toracica con difficoltà respiratorie e una cattiva ossigenazione del sangue. La torsione stessa comporta lo spostamento della milza nel senso della rotazione e provoca la compressione della vena cava. Da qui, la caduta della pressione arteriosa con alterazione del ritmo cardiaco e gravi squilibri elettrolitici e acido basici del sangue.
Il trattamento d’urgenza è fondato sulla stabilizzazione del paziente. Il veterinario metterà il cane sofferente sotto perfusione, per contrastare lo shock ipovolemico e sorveglierà il suo ritmo cardiaco, poi inizierà immediatamente lo svuotamento dello stomaco in anestesia generale per mezzo di una sonda esofagea.
Quando la torsione è grave, lo svuotamento non è sempre realizzabile attraverso la lavanda gastrica. In questo caso è necessario operare.
La parte chirurgica comporta, se necessariao, una apertura dello stomaco per svuotarlo del suo contenuto e quindi si passa alla detorsione per riportarlo nella sua posizione naturale. Si esegue poi la fissazione dello stomaco al torace che permette di ridurre in maniera significativa la percentuale delle recidive limitando la mobilità dello stomaco. Se si è ischemizzata, è necessaria l’asportazione della milza. Le cure postoperatorie e il monitoraggio cardiaco sono indispensabili perchè nei giorni che seguono l’intervento sono possibili e frequenti le complicazioni soprattutto quelle cardiache come ad esempio le aritmie.
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