forestale sequestro parrelli (4)

AGGIORNAMENTO al 10 luglio 2014 – Chiediamo a tutti i nostri lettori di aiutarci: dal 20 gennaio 2014, giorno di ingresso in canile – su autorizzazione del Magistrato – di LAV, AVCPP e ALFA, dei 354 cani e dei 150 gatti presenti al Parrelli il giorno del sequestro avvenuto il 9 ottobre 2013, ne restano poco più di 100 (i cani) e circa 60 (i gatti).  Ed anche loro devono uscire dal canile al piu’ presto! Vi chiediamo di darci il massimo supporto: se siete su facebook, seguite il profilo Open Parrelli ed aiutateci a condividere le foto e le storie dei cani e dei gatti ancora presenti. Se non siete su facebook, inviate via mail ai vostri amici le storie degli animali che ancora cercano adozione consultando il sito www.openparrelli.it

TUTTI INSIEME POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA. Ci siamo quasi, manca veramente poco… svuotiamo il canilaccio e buttiamo la chiave di questo incubo durato a Roma piu’ di 30 anni…

AGGIORNAMENTO al 19 giugno 2014 – AVCPP, insieme alla LAV, all’associazione ALFA ed insieme ai volontari storici del canile, continua nel suo lavoro di volontariato all’interno della struttura: le tre associazioni, infatti, sono state autorizzate dalla Magistratura romana a fare attività di accoglienza al pubblico 7 giorni su 7 e ad occuparsi delle adozioni e della promozione delle adozioni dei cani e dei gatti ancora reclusi all’interno. Ed esulta di fronte ad una notizia che dimostra ancora una volta – se ancora ce ne fosse bisogno… – la bontà del nostro lavoro, la serietà della Magistratura romana e le inadempienze dei soggetti istituzioni coinvolti… GRAZIE alla Magistratura romana. Grazie alla LAV!

ROMA, RESPINTA ENNESIMA ISTANZA DI DISSEQUESTRO DEL CANILE PARRELLI

LAV: “ORA E’ URGENTE SBLOCCARE LE ADOZIONI”

Mercoledì, 18 Giugno 2014 – Il Gip di Roma ha oggi rigettato l’ennesima richiesta di dissequestro dei cani e dei gatti reclusi nel “canile Parrelli”, sequestrato nell’ottobre scorso su denuncia della Lav e disposizione della Procura della Repubblica di Roma grazie all’intervento del Nirda del Corpo forestale dello Stato.

“Nuovamente battuta, quindi – doice una nota della Lav – l’indagata per maltrattamenti e confermata l’inidoneità della fatiscente struttura in cui ad oggi dopo quasi nove mesi, sono ancora incredibilmente rinchiusi gran parte degli animali”.
Per questo la Lega anti vivisezione, tanto più dopo il voto del Consiglio comunale di ieri che ha sospeso la delibera della Giunta di Roma, lancia un nuovo appello al sindaco e all’assessore Marino per sbloccare, nella loro figura di custodi giudiziari, le urgenti adozioni degli animali garantendo l’apertura quotidiana della struttura a cittadini ed associazioni e la giusta cura a cani e gatti nonché il trasferimento degli animali nelle strutture di gestione comunale.
“Non ci possono essere più scuse formali e sostanziali da parte delle Istituzioni – conclude la Lav – e, grazie ai nostri donatori, siamo pronti subito a prendere la custodia di buona parte degli animali”.
Per adottare un cane o un gatto ancora recluso al Parrelli sotto sequestro dal 9 ottobre 2013, consultare il sito www.openparrelli.it oppure su facebook il profilo Open Parrelli
Per prendere appuntamento per una adozione si puo’ scrivere a adozioni@openparrelli.it oppure telefonare al 329 2641719
Dal 20 gennaio 2014, le associazioni AVCPP e ALFA contribuiscono all’adozione di tutti i cani e gatti del Rifugio Parrelli di Roma.
 

PROCEDURE PER L’ADOZIONE DEI CANI E DEI GATTI OSPITI DEL “RIFUGIO PARRELLI” DI ROMA

Per adottare i cani e i gatti ospiti del Rifugio Parrelli di Roma è possibile recarsi presso il canile il GIOVEDI’ dalle ore 10 alle ore 13 con visita al canile fino alle ore 14. Il GIOVEDI’ è l’unico giorno di apertura e di adozioni come deciso da Roma Capitale (custode giudiziario) e per accedere al canile in quel giorno è obbligatorio inviare una mail – sia per prenotare una visita che per prenotare una adozione-  a adozioni@openparrelli.it

Per conoscere, invece, i cani e i gatti ospiti del Rifugio Parrelli di Roma, si puo’ accedere liberamente tutti gli altri giorni (quindi lunedì martedì mercoledì venerdì sabato e domenica, NO GIOVEDI’) e sarete accompagnati dai volontari che sono presenti tutti i giorni, sette giorni su sette, dalle ore 10 alle ore 14

Il Rifugio Parrelli si trova in Via Prenestina n. 1.085 a Roma: venendo da Roma, è la stradina chiusa a sinistra dopo lo svincolo del Grande Raccordo Anulare. Venendo da fuori Roma, occorre prendere la stradina chiusa a destra subito prima dello svincolo del Grande Raccordo Anulare. Percorrendo il Grande Raccordo Anulare, occorre uscire all’Uscita 16 ed andare in direzione “fuori Roma”.

PER INFORMAZIONI:

– CELLULARE: 329/2641719

– SITO: www.openparrelli.it

– E-MAIL: adozioni@openparrelli.it

– FACEBOOK: www.facebook.com/openparrelli

– TWITTER: https://twitter.com/openparrelli (@openparrelli)

AGGIORNAMENTO al 22 novembre 2013 – La LAV, l’associazione dalla cui denuncia è scaturito il provvedimento del magistrato che ha portato al sequestro del Parrelli, dirama oggi un comunicato stampa che lascia basiti. Eccolo… Siamo pero’ ancora in tempo e ci auguriamo che il Sindaco Marino e l’Assessore Marino sappiano rettificare il tiro nell’interesse di animali che fino ad ora non hanno avuto nulla…

http://www.lav.it/news/adozioni-senza-valutazione-al-parrelli-abbiamo-scritto-a-marino

ADOZIONI SENZA VALUTAZIONE AL PARRELLI: ABBIAMO SCRITTO A MARINO

Giovedì prossimo 28 novembre ci sarà il via alle adozioni a chiunque, e senza alcuna valutazione preliminare del richiedente, per le adozioni di cani e gatti del canile Parrelli, posti, dopo la nostra denuncia, sotto sequestro preventivo confermato dal Tribunale del Riesame nei giorni scorsi: per averne conferma è bastata una telefonata all’Ufficio Tutela e Benessere Animale del Comune di Roma – custode giudiziario degli animali.

Nessuna valutazione dunque delle capacità gestionali dell’adottante, delle caratteristiche caratteriali e cliniche dell’animale, nonché della compatibilità tra l’animale e la persona che si recherà alla struttura, munita di un documento di identità , per portare via un cane che potrebbe essere malato, pericoloso o non adatto al contesto familiare: un sistema paradossale ed estremamente pericoloso.

Per questo abbiamo chiesto al Sindaco di Roma Capitale e al delegato Assessore all’Ambiente di non mettere in pratica la “campagna di adozione” così come formulata dal personale amministrativo che mostra, come minimo, vistose lacune e inesperienza sul tema delle adozioni.

Una situazione che si è sviluppata così anche perché il Sindaco, non avendo ancora avviato riqualificazione e rilancio dell’Ufficio Tutela e Benessere Animale e l’istituzione di un Garante per i diritti animali, previsti dal suo programma elettorale, permette il perpetuarsi di responsabilità della precedente Amministrazione.

Le adozioni sono estremamente delicate soprattutto quando si tratta di animali vittime di maltrattamenti o non correttamente gestiti e devono essere fatte da operatori specializzati, secondo procedure ben codificate che diano garanzie agli animali e alle famiglie.

Le associazioni fiduciarie di Roma Capitale hanno già offerto la propria disponibilità a collaborare per le procedure di affidamento di cui hanno grande esperienza e non capiamo davvero il motivo per cui i funzionari dell’Amministrazione non ne abbiano tenuto conto.

AGGIORNAMENTO al 15 novembre 2013 – Ecco perchè il canile Parrelli è stato sequestrato. Importante articolo di Margherita D’Amico su La Repubblica di oggi

Canile Parrelli: chi controllava il controllore?

 All’indomani della conferma dei sigilli al canile Parrelli, ratificata dalla sentenza del Tribunale del Riesame giunta ieri alla Procura di Roma, nuove ombre si addensano attorno alla famosa struttura capitolina. L’ordinanza infatti mette in luce alcuni punti oscuri nell’attività di controllo della Asl competente, la RmB, che per decenni avrebbe indicato come unico punto critico il sovraffollamento delle gabbie.

Il sequestro è storico, disposto dal Gip e attuato dal Nirda il 9 ottobre scorso. Blocca l’attività di un mega canile privato della Capitale discusso fin dalla fondazione, avvenuta alla fine degli anni 70 per mano di un veterinario, e riempito di oltre 500 cani e gatti anche dopo la morte di lui, quando a portare avanti l’impresa subentra la vedova Giuseppina Lacerenza, oggi novantenne.  L’intervento giudiziario scatta grazie a una denuncia della Lav-Lega antivivisezione, che segue a decennali tentativi, proteste e segnalazioni, inclusa una registrazione sospetta consegnata agli inquirenti da FedeFida onlus nel corso dell’estate.

“Entrai alla Lav nel 1979 e già si parlava del Parrelli con inquietudine” ricorda Gianluca Felicetti, presidente dell’associazione. “Io stesso, nei primi anni 80, ho trascorso assieme a tanti altri infruttuose notti nel tentativo di cogliere movimentazioni e scoprire come mai, al contrario degli altri rifugi che ovviamente cercavano di contenere gli ingressi, lì al contrario si invitasse senza sosta a portare animali, persino attraverso annunci su Porta Portese. All’epoca eravamo assai meno organizzati e disponevamo di strumenti normativi meno efficaci, il massimo che ne emerse fu la foto scandalo dei lavoranti che scaricavano fuori cadaveri di cani nei sacchi di plastica, ma l’indagine finì nel nulla. Oggi invece” prosegue “grazie al fondamentale contributo dei volontari impegnati nella struttura, che hanno raccolto prove e documenti, siamo riusciti a ottenere un simile provvedimento”.

Mancanza di requisiti minimi per il benessere degli animali, carenze igieniche, promiscuità, assenza di sterilizzazioni, ma pure documentazione incompleta e inquietanti buchi, come i 70 cani, fra i 240 che la signora Lacerenza si era personalmente intestata, che al momento dell’ispezione mancavano all’appello: elementi che suggeriscono un’eventuale accusa forse non solo limitata alla titolare. Secondo il documento del Tribunale del riesame “l’analisi della documentazione ha evidenziato l’esistenza di una doppia registrazione, una ufficiale, riportata nel registro vidimato dalla Asl, comunque, compilato in maniera caotica, incompleta e non cronologica, ed una ufficiosa, riportata su quaderni, block notes e appunti manoscritti che non contengono informazioni necessarie per la tracciabilità del cane né per la sorte dell’esemplare (per affido o morte) né delle cure eventualmente prestate”. Non a caso, primo dubbio sempre gravato sul Parrelli riguardava il destino degli animali, abbondantissimi in entrata ma poco documentati in uscita, soprattutto negli affidi in famiglia. E ancora, l’Autorità Giudiziaria ci tiene a precisare: “Dalla ricostruzione che precede risulta, pertanto, che le numerosissime e significative criticità rilevate consentono di ritenere chiaramente sussistente il fumus dei reati contestati… peraltro, risulta singolare la nota del dirigente Asl, datata 23.10.13 (a sequestro avvenuto n.d.r.), che esprime un giudizio sulla relazione redatta dai veterinari, nominati ausiliari di PG, escludendo che dalla stessa risultino condizioni di maltrattamento…”

Intanto, nell’immediata necessità di garantire cure e un differente destino agli animali, dall’assessorato all’Ambiente di Roma giunge la notizia che a dispetto di una proposta ottima e gratuita avanzata da Avcpp-Associazione volontari Canile Porta Portese – l’associazione che dal 1997 gestisce i canili comunali – sarebbe stato proposto al Sostituto Procuratore un progetto del Servizio Benessere Animali, attualmente allo sbando, in sinergia proprio con la Asl RMB. Secondo tale disegno spetterebbe ai veterinari pubblici di valutare persino le caratteristiche comportamentali dei cani, i quali dovrebbero essere frammentati in strutture ancora da individuare, nonché posti in adozione sul Web da non meglio definiti volontari.

“Siamo pronti a offrire la nostra esperienza aprendo le strutture di cui siamo responsabili per una grande campagna di adozioni, mirata, senza stalli intermedi, che garantisca l’approdo diretto dell’animale in famiglia” dice Simona Novi presidente di Avcpp. “Saremmo felici di collaborare con la Lav, come già fatto in occasione della sistemazione capillare dei beagle di Green Hill, come pure con i volontari storici del Parrelli. Ci troviamo di fronte a una svolta: chiuso finalmente un canificio a lungo utile a chi voleva liberarsi senza scrupoli dell’animale di casa non più amato, a chi ha inteso ripulire pezzi di città, paesi, campagne anche limitrofe alla Capitale gettando cani e gatti dentro l’unica struttura che non ha mai detto no agli ingressi, l’unico canile che, chissà perché, ha sempre avuto senza limiti né controlli le porte spalancate. Verso dove? Destinazioni ignote in nord Europa – come anni di racconti sembrano testimoniare -, compravendita di cavie per i laboratori, lotte clandestine, o più banalmente un’ iniezione letale appena l’animale, malato o invecchiato, diventava difficile da gestire?”

Conclude Felicetti: “La custodia giudiziaria del Comune di Roma si è svolta finora al minimo sindacale. S’impone oggi un’assunzione di piena responsabilità trasferendo subito gli animali nelle sue strutture, affidandoli alla propria associazione di riferimento. Avcpp è perfettamente in grado di assolvere al compito e potrebbe iniziare fin dalla prossima settimana, rimanendo aperta la nostra piena disponibilità a cooperare e fornire ogni sostegno”.

http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-1

AGGIORNAMENTO al 14 novembre 2013 – Il Tribunale del Riesame conferma il sequestro disposto dalla Procura di Roma: AVCPP ringrazia i protagonisti del “sequestro del secolo romano”

 

CONFERMATO IL SEQUESTRO DEL CANILE PARRELLI DI ROMA

APPLAUSI DA UNA FAMIGLIA ROMANA SU TRE CHE VIVE CON UN ANIMALE

ORA SUBITO IL GARANTE DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI

AVCPP: “Grazie a Procura della Repubblica, LAV, Nirda del Corpo Forestale dello Stato, e a tutti i volontari del Parrelli che non si sono sottratti ad una continua e costante denuncia e presenza”

ROMA, 14 novembre 2013 – “Tutta la città aspettava con il fiato sospeso il giudizio del Tribunale del Riesame sul sequestro del canile Parrelli di Roma: la conferma del sequestro promuove l’operato della Procura della Repubblica e rende finalmente non più procrastinabili interventi urgenti in favore dei circa 500 animali presenti nella struttura di via Prenestina”. Così AVCPP che ringrazia la Procura della Repubblica, la LAV, il NIRDA del Corpo Forestale dello Stato, tutti i volontari del Parrelli che non si sono sottratti ad una continua e costante denuncia e presenza.

“Ora sotto la guida del custode giudiziario, il Comune di Roma, si apre uno scenario dove il benessere degli animali potrà essere finalmente garantito e certificato alla luce del sole. AVCPP – che dal 2001 ha acquisito competenze e  professionalità nella gestione di mega sequestri – ha messo nelle mani dell’Assessore Marino e del Sindaco Ignazio Marino la sua disponibilità. Siamo certi che questa Amministrazione Comunale non si sottrarrà ad un compito che la città invoca da anni e saprà  individuare la persona giusta per gestire la politica dei diritti degli animali a Roma per i prossimi 5 anni. Anche sotto la regia del Garante dei Diritti degli Animali promesso dal Sindaco Marino fin dalla sua campagna elettorale, questi 500 animali potranno essere affidati ai cittadini ed il Parrelli – con i suoi 30 anni di misteri – finalmente chiuso.”  Dice Simona Novi, Presidente AVCPP

ROMA, 14 novembre 2013 – LAV: CANILE PARRELLI (ROMA), TRIBUNALE DEL RIESAME CONFERMA SEQUESTRO PREVENTIVO DI ANIMALI E STRUTTURA!

Il Tribunale del riesame di Roma ha confermato l’operato del Pubblico Ministero e del Nirda del Corpo Forestale dello Stato, convalidando pienamente il sequestro del canile Parrelli e degli animali. Tante, infatti, le fonti di prova che confermano ipotesi di reato molto gravi, fra le quali il maltrattamento di animali e la detenzione incompatibile con le necessità etologiche degli animali.

“Una decisione storica perché storica è la battaglia che l’intera cittadinanza romana ha cominciato più di trent’anni fa con questo contestatissimo canile. Presidi e manifestazioni, tantissime le segnalazioni e le denunce dei cittadini romani con richieste d’indagine, mai svolte fino a qualche mese fa”, commenta la LAV.

La decisione del Tribunale del Riesame ora impone all’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale, deputato alla custodia giudiziale degli animali per conto del Sindaco, di provvedere al trasferimento degli animali presso strutture idonee.

A un mese dal sequestro, infatti, il Comune non ha ancora messo in atto le misure minime di custodia giudiziale, nonostante una precisa disposizione dell’Autorità giudiziaria impartita in tal senso al Campidoglio e nonostante la disponibilità di fondi, di strutture, nonché dell’impegno assunto dall’Associazione volontari canile Porta Portese, fiduciaria del Comune che gestisce le strutture pubbliche di ricovero per animali.

Una sostanziale latitanza, che ha seriamente rischiato di compromettere l’ordinanza della Tribunale del riesame e tutto il lavoro fin qui svolto, e che ci preoccupa seriamente.

“La LAV, associazione denunciante, si chiede come mai non si sia ancora proceduto all’espletamento degli obblighi di custodia ordinati dalla Procura della Repubblica, e chiede al Sindaco Marino di provvedere da subito al trasferimento dei cani e dei gatti nelle strutture comunali già individuate, assicurando loro le necessarie cure, considerato che gran parte degli animali continuano a versare in pessime condizioni di salute”.

“L’ordinanza del Tribunale del Riesame premia di fatto anche il serio lavoro svolto dai volontari della LAV di Roma e dall’avvocatura dell’associazione – aggiunge la LAV – ma soprattutto l’encomiabile operato svolto dai volontari dello stesso canile, cui va anche il nostro ringraziamento, che hanno saputo distinguere tra le sterili polemiche e l’impegno reale dei soggetti coinvolti”.

AGGIORNAMENTO al 13 novembre 2013 – Margherita D’Amico su LA REPUBBLICA

BY96QfKCEAAmi-2.jpg large

Ecco l’articolo in formato elettronico

http://roma.repubblica.it/rubriche/2013/11/15/news/cani_maltrattati_in_cerca_di_amore-71060107/

Roma , 9 ottobre 2013 – “Per i 350 cani e i 150 gatti del canile Parrelli di Roma , da anni al centro di denunce e sospetti per irregolarità e decessi di animali, arriva finalmente la svolta decisiva: il canile è stato sequestrato”: è la soddisfazione della Lav, che più volte ha denunciato la struttura per “gravi reati contro gli animali”, dopo il sequestro del canile da parte degli agenti del Nirda, il Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali, del corpo forestale dello Stato. Gli agenti – ha spiegato la Lav – hanno eseguito il sequestro preventivo della struttura e degli animali, in seguito a una precedente ispezione scaturita da una dettagliata denuncia presentata dalla LAV per gravi ipotesi delittuose, tra cui il reato di maltrattamento di animali, detenzione incompatibile ed esercizio abusivo della professione medica. “In attesa che la giustizia accerti e persegua ogni eventuale responsabilità, anche omissiva, confidiamo nell’impegno del Comune di Roma quale garante dei diritti di questi cani e gatti”, ha affermato la Lav, aggiungendo: “Ringraziamo i tanti volontari il cui supporto è stato davvero determinante in questa complessa vicenda, il Nirda del Corpo Forestale, l’avvocato Raffaella Sili del Foro di Roma e la Procura di Roma per l’importantissima attività di contrasto dei crimini a danno degli animali che di certo si rileverà decisiva anche in questo caso”. Per la Lav quella che vivevano gli animali del canile era “una situazione di gravissima costrizione, lesiva del benessere psicofisico degli animali – ha proseguito la Lav – anche in considerazione del fatto che lo stesso gestore, volontariamente e in palese violazione dei vincoli espressi dalla normativa vigente, ribaditi dalla Commissione di vigilanza regionale richiesta e ottenuta dalla Lav e dallo stesso Comune di Roma , ha continuato ad accogliere indiscriminatamente e frequentemente una gran quantità di animali, consapevole delle inadeguate condizioni in cui tali animali saranno costretti a vivere”. Pluridenunciato negli ultimi 20 anni, il canile – ha ricordato la Lav – è stato oggetto di centinaia di esposti da parte dei cittadini e di associazioni fra cui la Lav stessa, e nel 1994, durante un blitz nel canile, furono trovate 40 carcasse di cuccioli soppressi e congelati. “Una struttura vecchia e obsoleta assolutamente non conforme, che ospita sia cani che gatti per lo più con una breve aspettativa di vita e senza la speranza di trovare una famiglia”, è la denuncia dell’associazione, spiegando che le adozioni “sono rarissime” e “gli stessi volontari vengono ostacolati nel prendere in adozione gli animali e diventa difficile perfino farsi affidare temporaneamente gli animali malati da sottoporre a visita veterinaria”.

forestale sequestro parrelli (3)

E Monica Cirinnà aggiunge: “Apprendo che in queste ore è in corso il sequestro del canile privato Parrelli da parte del NIRDA del Corpo Forestale dello Stato, a cui va il mio plauso e apprezzamento. Dopo anni di appelli, sollecitazioni ed esposti alla Procura della Repubblica da parte delle associazioni animaliste, dei cittadini e mie personali, finalmente grazie agli agenti della Forestale si potrà far luce su quanto accade in questa struttura al centro di numerose polemiche per i presunti maltrattamenti  agli animali. Nel tempo non si è mai riusciti ad appurare la regolarità delle attività svolte in questo canile che evidentemente  si è avvalso di importanti coperture e protezioni. Come sempre avviene in questi casi il comune è  identificato quale custode giudiziario degli animali. Si tratta di una procedura già posta in essere nei casi analoghi dei canili ‘il poverello’ e ‘Casa Luca’ quando fui io stessa ad essere nominata custode giudiziario.  Sono certa che l’Amministrazione Marino in accordo con le associazioni animaliste sarà all’altezza del gravoso compito, da tempo atteso dai tanti romani che hanno a cuore il benessere degli animali, ed in particolare di quegli ” ergastolani innocenti” che sono i cani detenuti nei canili in stato di maltrattamento.”