AGGIORNAMENTO al 30 maggio 2011 – Sabato 28 maggio 2011 il cittadino che ha lanciato una grande campagna adozione per il cane Leon su Internet e che a sorpresa ha adottato Leon mercoledi’ 25 maggio u.s., lo ha ceduto ad una famiglia di Rimini. Una famiglia che ha visto per la prima volta Leon in tutta la sua vita il 10 maggio 2011 quando Leon, che era stato preparato proprio per permettere loro di adottarlo, non è stato in grado di viaggiare a causa del forte attacco di panico che lo aveva colpito (tutto è documentato in questa pagina).  Questa stessa famiglia è tornata a Roma  18 giorni dopo, se lo è caricato in macchina e se lo è portato via. Destinazione: Rimini. Il tutto è documentato ampiamente in siti Internet da 43 accessi al giorno (basta andare su www.webinformazione.it) e nel gruppo su facebook appositamente aperto dal “cittadino adottante”. Il giardino fresco e pulito, le viste mozzafiato di laghetti metropolitani, le passeggiate con la nuova e amorevole mamma sono durati quindi 3 giorni. E la volontà da parte della famiglia di Rimini di rinunciare all’adozione del cane Leon in caso di adozione da parte del cittadino romano che abita proprio vicino al canile – quindi nessuno stress per il cane – e che conosce Leon ormai da 3 anni, è durata solo 3 giorni. Per qualcuno tutto ciò è normale. Mentre grida allo scandalo se una associazione seria quale è AVCPP – di fronte ad un foglio di dimissione inequivocabile di una importante clinica veterinaria privata romana- dichiara la sua indisponibilità a trasferire fino a Rimini un cane appena dimesso dal suo ultimo ed improvviso ricovero. ” Stato del paziente molto grave e la cachessia è suggestiva di uno stadio terminale che impedisce approfondimenti diagnostici più invasivi” recitava quel referto medico il 18 maggio, quando la clinica lo ha voluto dimettere perchè non poteva più fare nulla. Per qualcuno non è scandalo “cedere” a degli estranei un cane malato terminale, di carattere schivo e spaventato anche di fronte a persone che conosce  (Leon, per paura, ha defecato ai piedi del cittadino che lo ha adottato il giorno in cui è venuto improvvisamente a prenderlo in canile…). Un cane che per 3 giorni non ha voluto mangiare neanche in canile, subito dopo l’ultima dimissione dalla clinica. Un cane che, dopo il suo ultimo attacco,  molto lentamente e solo in canile aveva iniziato a riprendersi. No, per qualcuno non è scandalo non avere alcuna considerazione delle emozioni di un essere vivente da sempre spaventato, che  nulla conosce della vita fuori da un canile (in questa pagina è raccontata tutta la sua storia). Di un cane sofferente di un tumore al polmone con gravi ed improvvisi deficit respiratori. Di un cane dagli occhi sbarrati e terrorizzati che, in foto, viene spacciato per rilassato e tranquillo. Per qualcuno è scandalo se una associazione che si prende cura di Leon dal 19 gennaio del 2002, che ha gestito tutte le fasi di recupero psicologico del cane, che ha pagato con i soldi di volontari e lavoratori tutte le cure ed i ricoveri di Leon, decide – sempre informando il legittimo proprietario del cane che è Roma Capitale – di non trasportare Leon fino al Rimini in quelle condizioni. Una associazione che, di fronte ad una adozione a Roma a pochi chilometri dal canile, peraltro a casa di un cittadino che conosce Leon da 3 anni, svolge immediatamente le pratiche di adozione senza minimamente lasciarsi turbare dalle polemiche sollevate proprio da quel cittadino. Nel puro ed esclusivo interesse del cane. “Il sonno della ragione genera mostri”, scriveva e dipingeva Goya nella Spagna del 1797. Mai così attuale. Ma, come allora, c’è ancora chi non dorme, è molto molto lucido e non ha paura dei mostri. Leon, l’ultimo pensiero va a te. Noi non possiamo più aiutarti. Ora devi aiutarti da solo. Non facile se si hanno almeno 10 anni, si è spaventati, non si conosce la vita e si ha anche un tumore ai polmoni. Ma tu cerca di farcela. Sogna che “la vita è bella” e combatti.

AGGIORNAMENTO al 25 maggio 2011 – Leon è stato adatto oggi da un cittadino che abita in prossimità del canile e che Leon già conosce.  Come da prassi, sono state consegnate le cartelle sanitarie dei  ricoveri effettuati da Leon a spese AVCPP oltre al referto della ASL. Il cittadino, vivendo con altri animali, ha rifiutato il sopralluogo e la prova di compatibilità che per prassi AVCPP effettuata sempre con i propri educatori. Leon, ti salutiamo e ti raccomandiamo di continuare a combattere la tua battaglia contro la tua malattia bene e con la serenità con cui la combattevi con noi in canile! Buona vita, Leon….

AGGIORNAMENTO al 23 maggio 2011 – Anche oggi Leon è stato visitato dai nostri veterinari. E’ molto debole ma rispetto a quando è stato dimesso dalla clinica la scorsa settimana ( cachessia suggestiva di una condizione terminale) siamo più che soddisfatti. La cura “Poverello” sta facendo il suo effetto. E Leon vive sereno la sua condizione.

 AGGIORNAMENTO al 22 maggio 2011 – Mentre Leon vive sereno e coccolato l’ultima fase della sua malattia terminale, ignaro di quanto sta accadendo intorno a lui, vogliamo aggiornare di quanto i volontari, ed i lavoratori più in prima linea come l’Ufficio Adozioni, stanno sopportando per difendere il diritto di questo cane a non essere trattato come un pacco postale nell’ultima fase della sua vita: mail piene di insulti inviate da presunti “amanti dei cani”, telefonate di minaccia contro singole persone e contro la vita privata di singole persone, puntigliosi elenchi di tutte le denuncie del mondo che l’AVCPP si  beccherà nei prossimi giorni, gruppi su facebook alimentati da persone che non hanno neanche mai messo piede a Roma figuriamoci in questo cosiddetto “canilaccio”… Ormai abbiamo smesso di chiederci perchè il mondo sia impazzito intorno a noi. La risposta è semplice. Politica. Politica sporca, brutta, deteriore. Dove AVCPP è solo uno strumento: si “attacca” AVCPP affinchè qualcun’altro intenda… qualcun’altro che evidentemente si vuole intimorire. In passato il sistema ha funzionato. Ma AVCPP è sempre qui, evidentemente non ha rubato nè maltrattato, come qualcuno da 3 anni insinua. AVCPP è sempre qui. A raccogliere soldi tra le persone per curare cani e gatti dei canili comunali di Roma. A pregare veterinari professionisti a fare i volontari nei canili abbandonati dalle ASL. Ad accogliere anche l’ultimo dei 2000 animali che entrano nei canili ogni anno come fosse il primo. Ad organizzare tavoli informativi e feste per sponsorizzare le adozioni. A coinvolgere volontari, lavoratori e cittadini per tutte le necessità dei canili. A spaccarsi la schiena per riparare gabbie e recinti. AVCPP è sempre qui. Leon puoi stare tranquillo. Non permetteremo a nessuno di farti vivere un altro attacco di panico tu che ora hai solo bisogno di coccole e carezze.

AGGIORNAMENTO al 20 maggio 2011 h. 21 – Come ieri sera, Leon stava riposando sul suo materassino quando questa sera i volontari sono arrivati in canile. E’ uscito nel giardinetto, ha gironzolato tranquillo. Si è riposato al fresco e poi ha mangiato. Preferisce mangiare la sera, calmo e tranquillo. Alle 21 Leon è tornato a nanna.

AGGIORNAMENTO al 20 maggio – Leon ha passato la notte tranquillo. E alle 7 del mattino, con gli operatori, è uscito dalla stanza degenza ed è rimasto a gironzolare nel giardino del canile. Pero’ non vuole mangiare e cerca di entrare all’interno dello spazio degenza, che è proprio sul piazzale del canile, dove ha vissuto da marzo fino a qualche giorno fa. Pur di farlo mangiare, gli operatori lo hanno accontentato e questa mattina ha girato in tutti gli ambienti dello spazio degenza e poi, per cercare di farlo mangiare, lo hanno lasciato nel giardinetto della degenza separato, in maniera che nessuno potesse rubargli il cibo. Purtroppo non mangia, nonostante gli venga proposto come cibo veramente di tutto, anche cibo cucinato in casa. Alle 16, quando gli operatori hanno lasciato il canile, è rientrato nella stanza degenza  e stasera, verso le 19, i volontari torneranno in canile per farlo riuscire e per farlo mangiare, così come è successo ieri sera.

AGGIORNAMENTO al 19 maggio 2011 h. 21 – Dalle ore 19 alle ore 21 Leon è stato libero di muoversi a suo piacimento nel giardino del canile. Alle ore 19, quando è arrivata la prima volontaria, stava dormendo sul suo materasso. E’ uscito, ha fatto i suoi bisogni e si è riposato nel giardino. Cerca sempre di fermarsi vicino alla porta dell’ambiente degenza, dove ha vissuto da marzo, una volta scoperto il suo tumore. Ed i suoi compagni di degenza, in particolare Nike, gli fanno compagnia aldilà della rete. Con quell’aria spaventata di sempre, si guarda intorno. Stasera ha mangiato del prosciutto cotto, portato da una operatrice del canile. Alle 21, quando i volontari e gli operatori sono andati via, è rimasto in compagnia del guardiano del canile, il signor Franco. Il signor Franco conosce la sua storia e lo controllerà periodicamente nelle lunghe notti che lui stesso deve passare in canile a proteggere struttura e animali. E domani mattina, alle ore 7, i suoi operatori saranno di nuovo lì.

AGGIORNAMENTO al 19 maggio 2011 – AVCPP ed i veterinari volontari si alternano per dare a Leon la pace ed il riposo che merita. Grazie a Chiara e a Valeria, veterinarie volontarie, Leon viene visitato e controllato tutti i giorni, mentre gli operatori AVCPP del canile fanno di tutto per aiutarlo ad alimentarsi almeno un poco. Leon dorme, si alza per andare in giardino a fare i suoi bisogni fisiologici, e torna a riposare. E’ come una persona gravemente malata ed anziana che viene dimessa dalla clinica o dall’ospedale per morire nella sua casa. Come è giusto che sia.

AGGIORNAMENTO al 18 maggio 2011 – Leon è stato dimesso oggi all’ora di pranzo dalla clinica: secondo quanto riferito dai veterinari ed esposto all’interno della cartella sanitaria, il cane attualmente  presenta una grave infezione interna; i valori dei globuli bianchi sono molto alti ed è stato dimesso con una terapia a base di antibiotici e antidolorifici. Si suppone che il tumore ai polmoni (nuovamente accertato con specifiche lastre) stia premendo sullo sterno e dia fastidio il cane.

AVCPP ha già dichiarato la sua indisponibilità al trasporto del cane a causa delle sue condizioni. Attualmente Leon non si trova in gabbia, ma al pulito, al caldo e all’asciutto a Roma. Su di un materasso coperto da lenzuola e coperte pulite. In mezzo agli odori, ai rumori, ai cani e alle persone di sempre.

Chiunque è arrivato o arriverà  nella vita di Leon è in ritardo. Forse questo non è stato preso in considerazione.  Leon sta per andare via , Leon non c’è più.Non si può arrivare nell’esistenza di un essere vivente sul punto di morte scombussolando la sua vita con tutti i suoi riferimenti proprio nel momento in cui ne ha più bisogno. Se la sua vita – a detta di qualcuno – è stata un inferno, lasciamolo almeno morire in pace.

 AGGIORNAMENTO al 16 maggio 2011, h. 17 – Leon è stabile e sembra essere un po’ più reattivo. In clinica hanno somministrato del cortisone. Rimane confermata l’esigenza di valutare come e quando Leon supererà completamente lo stato di choc che l’ha colpito questa mattina.

AGGIORNAMENTO al 16 maggio 2011 – Questa mattina Leon si è sentito male. Lo abbiamo immediatamente ricoverato – a spese di AVCPP che non ha denari e deve come al solito chiedere l’aiuto di tutti e grazie all’auto e alla disponibilità della responsabile del canile-  nella clinica più vicina al canile, una delle migliori di Roma. E’ stato immediatamente sottoposto ad una lastra e alle analisi più urgenti. Uno dei polmoni è completamente invaso dalla massa che avevamo già accertato. Ma i valori del sangue sono tornati nella norma e, nel corso delle ore, il battito cardiaco è tornato normale. Purtroppo pero’ non esce dalla situazione di choc e questo, nonostante i valori siano tornati nella norma, preoccupa molto i medici della clinica. Ci hanno chiesto 24 ore di tempo per monitorarlo e cercare di capire.  Abbiamo ovviamente recapitato alla clinica la cartella sanitaria che avevamo già preparato per l’adozione con tutti gli accertamenti precedenti.

Solo chi conosce i cani, ed in particolar modo “questi” cani, sa capire, vedere e prevedere cosa puo’ succedere improvvisamente. Tutto il resto sono solo chiacchiere. E politica.

AGGIORNAMENTO al 14 maggio 2011 – La signora Grazia, che ha chiesto in adozione Leon, ci ha telefonato oggi spiegandoci che il suo veterinario le ha consigliato di informarci di non far effettuare l’ago aspirato ai polmoni di Leon perchè si tratta di un intervento invasivo che nulla avrebbe fornito – a livello informativo – in più di quanto già oggi non si sappia. Confermando esattamente quanto avevamo deciso di fare noi, che abbiamo evitato infatti fino ad ora di fare questo tipo di analisi diagnostica. Leon quindi partirà con la cartella sanitaria da noi – a spese di AVCPP visto che nessuno a parte AVCPP e a puro titolo di volontariato si occupa della salute di questi cani – già composta con tutte le ecografie e le lastre fatte per lui fino ad ora in clinica.

AGGIORNAMENTO al 12 maggio 2011 – Sei pronto Leon? Lunedì ricovero nella clinica che hai già conosciuto per verificare come sta progredendo la tua malattia e poi martedì mattina, direttamente da lì, leggera sedazione e via! Tre volontari e lavoratori AVCPP che ti conoscono da 10 anni – in rappresentanza di tutti coloro che ti hanno salvato dai maltrattamenti e in questi anni ti hanno fatto rinascere – , grazie ai quali hai deciso di fidarti dell’uomo e che rappresentano la tua “casa e la tua famiglia” ti accompagneranno a Rimini. Rimarranno con te in questa nuova casa per tutto il tempo necessario a farti capire che si tratta di una casa amica. Riempiranno questa casa dei loro odori e della loro presenza. Ti faranno capire che non devi avere timore, che ti puoi fidare, che non devi avere alcuna reazione anomala a causa di questo improvviso cambio di situazione. Ma tu fai il bravo Leon, e cerca di capire che così come ti sei fidato di noi – che ci conosci da 10 anni e che anni abbiamo impiegato per guadagnarci la tua fiducia – ora devi fidarti di queste gentili persone che hanno assolutamente deciso di adottarti, pur consapevoli delle tue fragilità, sia fisiche che psicologiche. Grazie! E a presto, Leon…

AGGIORNAMENTO al 12 maggio 2011 – Ciao Leon, forse tu non lo sai ma sappi che ci stiamo muovendo tutti per fare la scelta migliore per te!

AGGIORNAMENTO al 10 maggio 2011 – Povero Leon! Oggi, due gentili signori di Rimini, sono venuti fino a Roma per venirlo a conoscere in vista di una probabile e possibile adozione. La mattina siamo riusciti a microchipparlo, quel microchip che lui non aveva mai avuto a causa di questo carattere così spaventato che impediva a qualsiasi veterinario di effettuare anche la pur minima manovra. Poi abbiamo preparato tutte le sue carte, tutta la sua scheda sanitaria, piena di tutti gli accertamenti che a spese di AVCPP sono stati fatti per lui. E poi lo abbiamo gentilmente e delicatamente caricato in macchina per portarlo a Muratella dove era stato fissato l’appuntamento con la famiglia. Ed invece… ed invece Leon ha iniziato a sentirsi male nel breve, brevissimo tragitto dal Poverello a Muratella. Un attacco di panico, di ansia… non riusciva a respirare. Abbiamo temuto collassasse. Una volta a Muratella, si è rintanato su se stesso, come un bozzolo, faccia al muro, come se qualcuno intendesse fargli veramente del male. In queste condizioni l’adozione è stata impossibile e così, alla bella famiglia, è stato presentato Leon per quello che è e si sono resi conto con i loro occhi della fragilità, sia fisica che psicologica di questo cane. Nelle condizioni in cui era oggi, era impensabile immaginare un trasferimento fino a Rimini. Il rischio di un decesso era troppo alto. Ora cercheremo di capire con i medici che lo hanno curato in clinica se e come Leon è trasportabile e poi risentiremo la famiglia. Che lo ha veramente preso a cuore e che, volendo solo il suo bene, ha deciso di fidarsi di noi che lo conosciamo da sempre. Grazie. Due volte grazie.

 AGGIORNAMENTO al 26 marzo 2011 – Eccolo Leon, appena uscito con gli altri cani dal settore degenza al piazzale del canile. Sta un pochino meglio, mangia il pollo e la pasta che gli operatori del canile gli cucinano tutti i giorni e la terapia sembra fare effetto. La mattina ha un po’ di nausea, ma verso le dieci del mattino gli viene appetito e mangia di gusto. Forza Leon, insieme ce la possiamo fare!

AGGIORNAMENTO al 22 marzo 2011 – Oggi Leon è tornato in canile. Ora vive nel settore degenza, in compagnia di tutti gli altri vecchietti e malatini durante il giorno e poi la sera in una stanzetta, sotto la lampada riscaldante, sdraiato dentro ad un comodo fagiolo. Comincia ad avere la respirazione affannata. Povero Leon…

ECCO LA STORIA DI LEON –Leon era uno dei cani trovati chiusi all’interno del famoso canile privato convenzionato con 32 comuni della Provincia di Roma sequestrato per maltrattamenti il 19 gennaio del 2002. Quando i volontari dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese entrarono in quella parte della struttura che fino a quel momento era loro preclusa, trovarono 1.031 cani denutriti, malgestiti, spaventati. Cuccioli con cani adulti. Cani maschi insieme a cane femmine, tutti non sterilizzati. Cani aggressivi insieme a cani remissivi.

Leon era uno di questi. Un cane terrorizzato. Un cane che per anni non ha voluto mettere piede fuori dalla gabbia. Un cane per il quale i volontari hanno dedicato migliaia di ore. Per tranquillizzarlo, restituirgli fiducia nell’uomo.

Ci guardava con gli occhi sgranati. E si rintanava nella cuccia, per difendersi. Allora noi gli abbiamo costruito un enorme recinto intorno al box e gli aprivamo la porticina, per invogliarlo ad uscire. E lui niente.

Poi, in questo recinto abbiamo cominciato a far uscire i suoi vicini di box. E lui li guardava e non capiva (ecco la foto, del 2004!)

Poi abbiamo aperto la sua porticina ed i suoi vicini di box entravano da lui e lo invogliavano ad uscire. E lui niente.

Poi lo abbiamo, con la corda al collo, obbligato ad uscire e lui, le prime volte, sembrava un cavallo imbizzarrito. Poi un cane bastonato (ecco le foto, del 2005!) . Infine un cane “costretto” ma un pochino compiaciuto.

Poi si è innamorato di un cane vicino di box, Alfonso, e con Alfonso è stato tutto più facile e Leon ha iniziato ad uscire nel recinto tranquillo seguendo lui.

Poi, pian piano, soprattutto con il trasferimento nel nuovo canile , il parco canile Vitinia ex Poverello, ha cominciato ad accettare anche la corda e le passeggiate, guidato le prime volte dai suoi volontari di sempre, sono diventate normalità. Al punto che ormai passeggia con tutti, anche con i volontari più giovani.

Bravo Leon che è arrivato fino a qui. A superare se stesso. Ad accettare il fatto che poteva fidarsi dei volontari che ci sono stati sempre, degli operatori che ci sono stati sempre.

Ed oggi, che è ormai un cane adulto, ancora un po’ timido ma normale, la brutta sorpresa. Un tumore ai polmoni. Negli ultimi giorni, Leon non stava bene. Mangiava svogliatamente e sembrava non riuscire a defecare. Così lo abbiamo portato a visita dai veterinari e visitandolo si è scoperto che aveva una alterazione termica. Allora abbiamo deciso di ricoverarlo, a spese dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese. Ed in clinica, con l’effettuazione di ecografie e lastre, la tragica realtà: un tumore ai polmoni. Un polmone ne è completamente interessato. Ora tornerà in canile e non sappiamo per quanto tempo… Potrebbero essere le sue ultime settimane di vita. Ci vorrebbe una persona dolce, dolce come tutti noi, per regalargli una ultima speranza. Quell’ultimo passo che non era ancora riuscito a fare.

Per info, Ufficio Adozioni, 349 3686973

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