AGGIORNAMENTO al 30 maggio 2011 – Sabato 28 maggio 2011 il cittadino che ha lanciato una grande campagna adozione per il cane Leon su Internet e che a sorpresa ha adottato Leon mercoledi’ 25 maggio u.s., lo ha ceduto ad una famiglia di Rimini. Una famiglia che ha visto per la prima volta Leon in tutta la sua vita il 10 maggio 2011 quando Leon, che era stato preparato proprio per permettere loro di adottarlo, non è stato in grado di viaggiare a causa del forte attacco di panico che lo aveva colpito (tutto è documentato in questa pagina). Questa stessa famiglia è tornata a Roma 18 giorni dopo, se lo è caricato in macchina e se lo è portato via. Destinazione: Rimini. Il tutto è documentato ampiamente in siti Internet da 43 accessi al giorno (basta andare su www.webinformazione.it) e nel gruppo su facebook appositamente aperto dal “cittadino adottante”. Il giardino fresco e pulito, le viste mozzafiato di laghetti metropolitani, le passeggiate con la nuova e amorevole mamma sono durati quindi 3 giorni. E la volontà da parte della famiglia di Rimini di rinunciare all’adozione del cane Leon in caso di adozione da parte del cittadino romano che abita proprio vicino al canile – quindi nessuno stress per il cane – e che conosce Leon ormai da 3 anni, è durata solo 3 giorni. Per qualcuno tutto ciò è normale. Mentre grida allo scandalo se una associazione seria quale è AVCPP – di fronte ad un foglio di dimissione inequivocabile di una importante clinica veterinaria privata romana- dichiara la sua indisponibilità a trasferire fino a Rimini un cane appena dimesso dal suo ultimo ed improvviso ricovero. ” Stato del paziente molto grave e la cachessia è suggestiva di uno stadio terminale che impedisce approfondimenti diagnostici più invasivi” recitava quel referto medico il 18 maggio, quando la clinica lo ha voluto dimettere perchè non poteva più fare nulla. Per qualcuno non è scandalo “cedere” a degli estranei un cane malato terminale, di carattere schivo e spaventato anche di fronte a persone che conosce (Leon, per paura, ha defecato ai piedi del cittadino che lo ha adottato il giorno in cui è venuto improvvisamente a prenderlo in canile…). Un cane che per 3 giorni non ha voluto mangiare neanche in canile, subito dopo l’ultima dimissione dalla clinica. Un cane che, dopo il suo ultimo attacco, molto lentamente e solo in canile aveva iniziato a riprendersi. No, per qualcuno non è scandalo non avere alcuna considerazione delle emozioni di un essere vivente da sempre spaventato, che nulla conosce della vita fuori da un canile (in questa pagina è raccontata tutta la sua storia). Di un cane sofferente di un tumore al polmone con gravi ed improvvisi deficit respiratori. Di un cane dagli occhi sbarrati e terrorizzati che, in foto, viene spacciato per rilassato e tranquillo. Per qualcuno è scandalo se una associazione che si prende cura di Leon dal 19 gennaio del 2002, che ha gestito tutte le fasi di recupero psicologico del cane, che ha pagato con i soldi di volontari e lavoratori tutte le cure ed i ricoveri di Leon, decide – sempre informando il legittimo proprietario del cane che è Roma Capitale – di non trasportare Leon fino al Rimini in quelle condizioni. Una associazione che, di fronte ad una adozione a Roma a pochi chilometri dal canile, peraltro a casa di un cittadino che conosce Leon da 3 anni, svolge immediatamente le pratiche di adozione senza minimamente lasciarsi turbare dalle polemiche sollevate proprio da quel cittadino. Nel puro ed esclusivo interesse del cane. “Il sonno della ragione genera mostri”, scriveva e dipingeva Goya nella Spagna del 1797. Mai così attuale. Ma, come allora, c’è ancora chi non dorme, è molto molto lucido e non ha paura dei mostri. Leon, l’ultimo pensiero va a te. Noi non possiamo più aiutarti. Ora devi aiutarti da solo. Non facile se si hanno almeno 10 anni, si è spaventati, non si conosce la vita e si ha anche un tumore ai polmoni. Ma tu cerca di farcela. Sogna che “la vita è bella” e combatti.
AGGIORNAMENTO al 25 maggio 2011 – Leon è stato adatto oggi da un cittadino che abita in prossimità del canile e che Leon già conosce. Come da prassi, sono state consegnate le cartelle sanitarie dei ricoveri effettuati da Leon a spese AVCPP oltre al referto della ASL. Il cittadino, vivendo con altri animali, ha rifiutato il sopralluogo e la prova di compatibilità che per prassi AVCPP effettuata sempre con i propri educatori. Leon, ti salutiamo e ti raccomandiamo di continuare a combattere la tua battaglia contro la tua malattia bene e con la serenità con cui la combattevi con noi in canile! Buona vita, Leon….
AGGIORNAMENTO al 23 maggio 2011 – Anche oggi Leon è stato visitato dai nostri veterinari. E’ molto debole ma rispetto a quando è stato dimesso dalla clinica la scorsa settimana ( cachessia suggestiva di una condizione terminale) siamo più che soddisfatti. La cura “Poverello” sta facendo il suo effetto. E Leon vive sereno la sua condizione.
AGGIORNAMENTO al 22 maggio 2011 – Mentre Leon vive sereno e coccolato l’ultima fase della sua malattia terminale, ignaro di quanto sta accadendo intorno a lui, vogliamo aggiornare di quanto i volontari, ed i lavoratori più in prima linea come l’Ufficio Adozioni, stanno sopportando per difendere il diritto di questo cane a non essere trattato come un pacco postale nell’ultima fase della sua vita: mail piene di insulti inviate da presunti “amanti dei cani”, telefonate di minaccia contro singole persone e contro la vita privata di singole persone, puntigliosi elenchi di tutte le denuncie del mondo che l’AVCPP si beccherà nei prossimi giorni, gruppi su facebook alimentati da persone che non hanno neanche mai messo piede a Roma figuriamoci in questo cosiddetto “canilaccio”… Ormai abbiamo smesso di chiederci perchè il mondo sia impazzito intorno a noi. La risposta è semplice. Politica. Politica sporca, brutta, deteriore. Dove AVCPP è solo uno strumento: si “attacca” AVCPP affinchè qualcun’altro intenda… qualcun’altro che evidentemente si vuole intimorire. In passato il sistema ha funzionato. Ma AVCPP è sempre qui, evidentemente non ha rubato nè maltrattato, come qualcuno da 3 anni insinua. AVCPP è sempre qui. A raccogliere soldi tra le persone per curare cani e gatti dei canili comunali di Roma. A pregare veterinari professionisti a fare i volontari nei canili abbandonati dalle ASL. Ad accogliere anche l’ultimo dei 2000 animali che entrano nei canili ogni anno come fosse il primo. Ad organizzare tavoli informativi e feste per sponsorizzare le adozioni. A coinvolgere volontari, lavoratori e cittadini per tutte le necessità dei canili. A spaccarsi la schiena per riparare gabbie e recinti. AVCPP è sempre qui. Leon puoi stare tranquillo. Non permetteremo a nessuno di farti vivere un altro attacco di panico tu che ora hai solo bisogno di coccole e carezze.
AGGIORNAMENTO al 20 maggio 2011 h. 21 – Come ieri sera, Leon stava riposando sul suo materassino quando questa sera i volontari sono arrivati in canile. E’ uscito nel giardinetto, ha gironzolato tranquillo. Si è riposato al fresco e poi ha mangiato. Preferisce mangiare la sera, calmo e tranquillo. Alle 21 Leon è tornato a nanna.
AGGIORNAMENTO al 20 maggio – Leon ha passato la notte tranquillo. E alle 7 del mattino, con gli operatori, è uscito dalla stanza degenza ed è rimasto a gironzolare nel giardino del canile. Pero’ non vuole mangiare e cerca di entrare all’interno dello spazio degenza, che è proprio sul piazzale del canile, dove ha vissuto da marzo fino a qualche giorno fa. Pur di farlo mangiare, gli operatori lo hanno accontentato e questa mattina ha girato in tutti gli ambienti dello spazio degenza e poi, per cercare di farlo mangiare, lo hanno lasciato nel giardinetto della degenza separato, in maniera che nessuno potesse rubargli il cibo. Purtroppo non mangia, nonostante gli venga proposto come cibo veramente di tutto, anche cibo cucinato in casa. Alle 16, quando gli operatori hanno lasciato il canile, è rientrato nella stanza degenza e stasera, verso le 19, i volontari torneranno in canile per farlo riuscire e per farlo mangiare, così come è successo ieri sera.
AGGIORNAMENTO al 19 maggio 2011 h. 21 – Dalle ore 19 alle ore 21 Leon è stato libero di muoversi a suo piacimento nel giardino del canile. Alle ore 19, quando è arrivata la prima volontaria, stava dormendo sul suo materasso. E’ uscito, ha fatto i suoi bisogni e si è riposato nel giardino. Cerca sempre di fermarsi vicino alla porta dell’ambiente degenza, dove ha vissuto da marzo, una volta scoperto il suo tumore. Ed i suoi compagni di degenza, in particolare Nike, gli fanno compagnia aldilà della rete. Con quell’aria spaventata di sempre, si guarda intorno. Stasera ha mangiato del prosciutto cotto, portato da una operatrice del canile. Alle 21, quando i volontari e gli operatori sono andati via, è rimasto in compagnia del guardiano del canile, il signor Franco. Il signor Franco conosce la sua storia e lo controllerà periodicamente nelle lunghe notti che lui stesso deve passare in canile a proteggere struttura e animali. E domani mattina, alle ore 7, i suoi operatori saranno di nuovo lì.
AGGIORNAMENTO al 19 maggio 2011 – AVCPP ed i veterinari volontari si alternano per dare a Leon la pace ed il riposo che merita. Grazie a Chiara e a Valeria, veterinarie volontarie, Leon viene visitato e controllato tutti i giorni, mentre gli operatori AVCPP del canile fanno di tutto per aiutarlo ad alimentarsi almeno un poco. Leon dorme, si alza per andare in giardino a fare i suoi bisogni fisiologici, e torna a riposare. E’ come una persona gravemente malata ed anziana che viene dimessa dalla clinica o dall’ospedale per morire nella sua casa. Come è giusto che sia.
AGGIORNAMENTO al 18 maggio 2011 – Leon è stato dimesso oggi all’ora di pranzo dalla clinica: secondo quanto riferito dai veterinari ed esposto all’interno della cartella sanitaria, il cane attualmente presenta una grave infezione interna; i valori dei globuli bianchi sono molto alti ed è stato dimesso con una terapia a base di antibiotici e antidolorifici. Si suppone che il tumore ai polmoni (nuovamente accertato con specifiche lastre) stia premendo sullo sterno e dia fastidio il cane.
AVCPP ha già dichiarato la sua indisponibilità al trasporto del cane a causa delle sue condizioni. Attualmente Leon non si trova in gabbia, ma al pulito, al caldo e all’asciutto a Roma. Su di un materasso coperto da lenzuola e coperte pulite. In mezzo agli odori, ai rumori, ai cani e alle persone di sempre.
Chiunque è arrivato o arriverà nella vita di Leon è in ritardo. Forse questo non è stato preso in considerazione. Leon sta per andare via , Leon non c’è più.Non si può arrivare nell’esistenza di un essere vivente sul punto di morte scombussolando la sua vita con tutti i suoi riferimenti proprio nel momento in cui ne ha più bisogno. Se la sua vita – a detta di qualcuno – è stata un inferno, lasciamolo almeno morire in pace.
AGGIORNAMENTO al 16 maggio 2011, h. 17 – Leon è stabile e sembra essere un po’ più reattivo. In clinica hanno somministrato del cortisone. Rimane confermata l’esigenza di valutare come e quando Leon supererà completamente lo stato di choc che l’ha colpito questa mattina.
AGGIORNAMENTO al 16 maggio 2011 – Questa mattina Leon si è sentito male. Lo abbiamo immediatamente ricoverato – a spese di AVCPP che non ha denari e deve come al solito chiedere l’aiuto di tutti e grazie all’auto e alla disponibilità della responsabile del canile- nella clinica più vicina al canile, una delle migliori di Roma. E’ stato immediatamente sottoposto ad una lastra e alle analisi più urgenti. Uno dei polmoni è completamente invaso dalla massa che avevamo già accertato. Ma i valori del sangue sono tornati nella norma e, nel corso delle ore, il battito cardiaco è tornato normale. Purtroppo pero’ non esce dalla situazione di choc e questo, nonostante i valori siano tornati nella norma, preoccupa molto i medici della clinica. Ci hanno chiesto 24 ore di tempo per monitorarlo e cercare di capire. Abbiamo ovviamente recapitato alla clinica la cartella sanitaria che avevamo già preparato per l’adozione con tutti gli accertamenti precedenti.
Solo chi conosce i cani, ed in particolar modo “questi” cani, sa capire, vedere e prevedere cosa puo’ succedere improvvisamente. Tutto il resto sono solo chiacchiere. E politica.
AGGIORNAMENTO al 14 maggio 2011 – La signora Grazia, che ha chiesto in adozione Leon, ci ha telefonato oggi spiegandoci che il suo veterinario le ha consigliato di informarci di non far effettuare l’ago aspirato ai polmoni di Leon perchè si tratta di un intervento invasivo che nulla avrebbe fornito – a livello informativo – in più di quanto già oggi non si sappia. Confermando esattamente quanto avevamo deciso di fare noi, che abbiamo evitato infatti fino ad ora di fare questo tipo di analisi diagnostica. Leon quindi partirà con la cartella sanitaria da noi – a spese di AVCPP visto che nessuno a parte AVCPP e a puro titolo di volontariato si occupa della salute di questi cani – già composta con tutte le ecografie e le lastre fatte per lui fino ad ora in clinica.
AGGIORNAMENTO al 12 maggio 2011 – Sei pronto Leon? Lunedì ricovero nella clinica che hai già conosciuto per verificare come sta progredendo la tua malattia e poi martedì mattina, direttamente da lì, leggera sedazione e via! Tre volontari e lavoratori AVCPP che ti conoscono da 10 anni – in rappresentanza di tutti coloro che ti hanno salvato dai maltrattamenti e in questi anni ti hanno fatto rinascere – , grazie ai quali hai deciso di fidarti dell’uomo e che rappresentano la tua “casa e la tua famiglia” ti accompagneranno a Rimini. Rimarranno con te in questa nuova casa per tutto il tempo necessario a farti capire che si tratta di una casa amica. Riempiranno questa casa dei loro odori e della loro presenza. Ti faranno capire che non devi avere timore, che ti puoi fidare, che non devi avere alcuna reazione anomala a causa di questo improvviso cambio di situazione. Ma tu fai il bravo Leon, e cerca di capire che così come ti sei fidato di noi – che ci conosci da 10 anni e che anni abbiamo impiegato per guadagnarci la tua fiducia – ora devi fidarti di queste gentili persone che hanno assolutamente deciso di adottarti, pur consapevoli delle tue fragilità, sia fisiche che psicologiche. Grazie! E a presto, Leon…
AGGIORNAMENTO al 12 maggio 2011 – Ciao Leon, forse tu non lo sai ma sappi che ci stiamo muovendo tutti per fare la scelta migliore per te!
AGGIORNAMENTO al 10 maggio 2011 – Povero Leon! Oggi, due gentili signori di Rimini, sono venuti fino a Roma per venirlo a conoscere in vista di una probabile e possibile adozione. La mattina siamo riusciti a microchipparlo, quel microchip che lui non aveva mai avuto a causa di questo carattere così spaventato che impediva a qualsiasi veterinario di effettuare anche la pur minima manovra. Poi abbiamo preparato tutte le sue carte, tutta la sua scheda sanitaria, piena di tutti gli accertamenti che a spese di AVCPP sono stati fatti per lui. E poi lo abbiamo gentilmente e delicatamente caricato in macchina per portarlo a Muratella dove era stato fissato l’appuntamento con la famiglia. Ed invece… ed invece Leon ha iniziato a sentirsi male nel breve, brevissimo tragitto dal Poverello a Muratella. Un attacco di panico, di ansia… non riusciva a respirare. Abbiamo temuto collassasse. Una volta a Muratella, si è rintanato su se stesso, come un bozzolo, faccia al muro, come se qualcuno intendesse fargli veramente del male. In queste condizioni l’adozione è stata impossibile e così, alla bella famiglia, è stato presentato Leon per quello che è e si sono resi conto con i loro occhi della fragilità, sia fisica che psicologica di questo cane. Nelle condizioni in cui era oggi, era impensabile immaginare un trasferimento fino a Rimini. Il rischio di un decesso era troppo alto. Ora cercheremo di capire con i medici che lo hanno curato in clinica se e come Leon è trasportabile e poi risentiremo la famiglia. Che lo ha veramente preso a cuore e che, volendo solo il suo bene, ha deciso di fidarsi di noi che lo conosciamo da sempre. Grazie. Due volte grazie.
AGGIORNAMENTO al 26 marzo 2011 – Eccolo Leon, appena uscito con gli altri cani dal settore degenza al piazzale del canile. Sta un pochino meglio, mangia il pollo e la pasta che gli operatori del canile gli cucinano tutti i giorni e la terapia sembra fare effetto. La mattina ha un po’ di nausea, ma verso le dieci del mattino gli viene appetito e mangia di gusto. Forza Leon, insieme ce la possiamo fare!
AGGIORNAMENTO al 22 marzo 2011 – Oggi Leon è tornato in canile. Ora vive nel settore degenza, in compagnia di tutti gli altri vecchietti e malatini durante il giorno e poi la sera in una stanzetta, sotto la lampada riscaldante, sdraiato dentro ad un comodo fagiolo. Comincia ad avere la respirazione affannata. Povero Leon…
ECCO LA STORIA DI LEON –Leon era uno dei cani trovati chiusi all’interno del famoso canile privato convenzionato con 32 comuni della Provincia di Roma sequestrato per maltrattamenti il 19 gennaio del 2002. Quando i volontari dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese entrarono in quella parte della struttura che fino a quel momento era loro preclusa, trovarono 1.031 cani denutriti, malgestiti, spaventati. Cuccioli con cani adulti. Cani maschi insieme a cane femmine, tutti non sterilizzati. Cani aggressivi insieme a cani remissivi.
Leon era uno di questi. Un cane terrorizzato. Un cane che per anni non ha voluto mettere piede fuori dalla gabbia. Un cane per il quale i volontari hanno dedicato migliaia di ore. Per tranquillizzarlo, restituirgli fiducia nell’uomo.
Ci guardava con gli occhi sgranati. E si rintanava nella cuccia, per difendersi. Allora noi gli abbiamo costruito un enorme recinto intorno al box e gli aprivamo la porticina, per invogliarlo ad uscire. E lui niente.
Poi, in questo recinto abbiamo cominciato a far uscire i suoi vicini di box. E lui li guardava e non capiva (ecco la foto, del 2004!)
Poi abbiamo aperto la sua porticina ed i suoi vicini di box entravano da lui e lo invogliavano ad uscire. E lui niente.
Poi lo abbiamo, con la corda al collo, obbligato ad uscire e lui, le prime volte, sembrava un cavallo imbizzarrito. Poi un cane bastonato (ecco le foto, del 2005!) . Infine un cane “costretto” ma un pochino compiaciuto.
Poi si è innamorato di un cane vicino di box, Alfonso, e con Alfonso è stato tutto più facile e Leon ha iniziato ad uscire nel recinto tranquillo seguendo lui.
Poi, pian piano, soprattutto con il trasferimento nel nuovo canile , il parco canile Vitinia ex Poverello, ha cominciato ad accettare anche la corda e le passeggiate, guidato le prime volte dai suoi volontari di sempre, sono diventate normalità. Al punto che ormai passeggia con tutti, anche con i volontari più giovani.
Bravo Leon che è arrivato fino a qui. A superare se stesso. Ad accettare il fatto che poteva fidarsi dei volontari che ci sono stati sempre, degli operatori che ci sono stati sempre.
Ed oggi, che è ormai un cane adulto, ancora un po’ timido ma normale, la brutta sorpresa. Un tumore ai polmoni. Negli ultimi giorni, Leon non stava bene. Mangiava svogliatamente e sembrava non riuscire a defecare. Così lo abbiamo portato a visita dai veterinari e visitandolo si è scoperto che aveva una alterazione termica. Allora abbiamo deciso di ricoverarlo, a spese dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese. Ed in clinica, con l’effettuazione di ecografie e lastre, la tragica realtà: un tumore ai polmoni. Un polmone ne è completamente interessato. Ora tornerà in canile e non sappiamo per quanto tempo… Potrebbero essere le sue ultime settimane di vita. Ci vorrebbe una persona dolce, dolce come tutti noi, per regalargli una ultima speranza. Quell’ultimo passo che non era ancora riuscito a fare.
Per info, Ufficio Adozioni, 349 3686973
speriamo veramente che venga adottato!!! e che gli passino tutte le sue paure!!!
avendo anche il tumore al polmone di fargli vivere momenti belli finchè possano durare!!! che tristezza!!!
Sono sicurissima che con il vostro aiuto e per il modo in vi prodigate, facendolo vedere immediatamente ai medici, Leon riuscirà al più presto, chissà, forse in settimana, speriamo, a raggiungere la sua nuova famiglia e a vivere felice per il tempo che gli rimane, come è accaduto alla mia dolcissima Gretel, che vi saluta e vi manda tanti bacetti e tanti bau.
fate chiarezza su Leon sembra che lo stiate facendo morire in gabbia.
Ciao Annamaria, che intendi per “sembra che lo stiate facendo morire in gabbia”?
Grazie Simona
Ciao Cesarina, grazie per le tue parole affettuose! Tanti bacetti anche a Gretel! e incrociamo le dita per Leon… Simona
Che bello! Ero sicura che avreste fatto di tutto e al più presto per far vivere Leon nella sua nuova famiglia. Caspita, se ci sono venuti così da lontano ci tengono proprio! Bravi,Leon ve ne sarà grato per sempre. Gretel ringrazia e ricambia. Ciao, e a presto, spero.
Grazie Cesarina! Speriamo davvero! Non ti nascondo che siamo un po’ preoccupati perchè Leon non è come Gretel, socievole e socializzata… Il suo passato è sempre presente in lui e solo recentemente ha cominciato a sciogliersi con noi che ci conosce da una vita. Figuriamoci con persone che non conosce affatto ed in un contesto che non conosce affatto. Ma i signori lo hanno conosciuto direttamente, hanno parlato con l’educatore che lo conosce da 10 anni, con la responsabile del canile che lo conosce da 10 anni. Abbiamo spiegato loro tutta la sua storia. Nulla è stato nascosto. Del resto, noi non sponsorizziamo i nostri cani come se fossero tutti “cani anziani da non lasciar morire in canile”… I cani non sono affatto tutti uguali, ed ognuno ha la sua indole, la sua personalità, la sua elaborazione caratteriale. I signori si sentono forti e preparati per affrontare un cane così fragile, sia psicologicamente che fisicamente. E noi, per Leon, faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per far sì che tutto vada bene. Così come abbiamo fatto tutto quanto nelle nostre possibilità per non creare alcun problema ai cittadini che generosamente si sono fatti avanti. Ciao e ancora grazie! Simona
Con tutto il mio cuore spero che Leon superi anche questa e se tutto andrà bene sia pronto per affrontare il viaggio verso una nuova vita!!
Mi chiedo come mai Leon è stato tenuto 1 settimana in gabbia se ritenevate non necessario fare esami. Perchè allora non è stato dato subito all’adottante??? E come mai ogni volta che deve uscire viene trovata una scusa?? Qualunque sia lo stato di salute di Leon, può essere seguito meglio da una famiglia amorevole che ha già fatto (a vuoto) 800 km per dargli una casa. Da quando escono dal canile solo cani sani?? E’ una novità??
Non capisco…… si fa tanta pubblicità per dare una casa a tutti i cani reclusi e quando uno di loro, anziano, malato e con alle spalle lunghissimi anni di gabbia trova miracolosamente una famiglia che vuole adottarlo… sorgono tutte queste complicazioni…. ?!?!? ASSURDO
Signora Roberta, di cosa sta parlando? Il 10 maggio Leon, nel corso del trasferimento a Muratella IN VISTA DELLA SUA ADOZIONE ha avuto un attacco di panico che gli ha tolto il respiro. Non poteva viaggiare in quelle condizioni. Tornato in canile – LA SUA CASA – si è tranquillizzato. Abbiamo allora pensato di AIUTARLO PORTANDOLO NOI – LA SUA FAMIGLIA – A RIMINI, proprio per tranquillizzarlo al massimo. Il 16 maggio si è sentito male e lo abbiamo ricoverato, a spese nostre. Ulteriori accertamenti tra il 10 maggio ed il 16 maggio? Inutili. A marzo noi – COME SEMPRE A SPESE NOSTRE – abbiamo già fatto tutto per Leon e quello che ha Leon è ben chiaro, anche in assenza di ago aspirato che noi PER PRIMI non abbiamo voluto fare a marzo perchè troppo invasivo (esattamente quanto detto dal veterinario dell’adottante). Lei non conosce il cane nè la sua storia. Noi, GLI UNICI CHE DA 10 ANNI LAVORANO PER TRANQUILLIZZARLO E SPENDONO SOLDI PER CURARLO, si. A chiacchierare sono bravi tutti. Ad amare no. NOI VOGLIAMO SOLO IL BENE DI LEON. E vorremmo che i cittadini che si rivolgono a noi non abbiano problemi. Dopo di che se secondo lei AMORE è prendere un cane fragile fisicamente e psicologicamente, in piena crisi respiratoria per il panico, e metterlo dentro una macchina tra persone sconosciute fregandosene di quello che potrebbe succedere lungo il percorso e poi a casa, bhe’ cara signora Roberta QUESTO TIPO DI AMORE GLIELO LASCIAMO TUTTO! Povero Leon. Costretto a vivere tutto ciò nella Roma del 2011….
Credo che la vostra risposta sia valutabile da tutti gli utenti, non c’è bisogno di aggiungere altro…
Solo su una cosa sono d’accordo con voi: POVERO LEON…
ma chi gli vuole bene non si arrenderà e farà di tutto per farlo uscire dalla “sua casa” (= canile) per dargli una vera famiglia. FORZA LEON!!!!!
Infatti, signora Roberta, credo anche io che le persone leggendo tutta la storia di Leon – quella vera e cioe’ quella pubblicata su questo sito, l’unico sito che PUBBLICA TUTTO E NON CENSURA – si siano fatte una idea molto chiara della situazione… La CASA di Leon per 10 anni sono stati i nostri 2 canili. LA SUA FAMIGLIA per 10 anni siamo stati noi. Da domani – e ripeto DOMANI – LA CASA E LA FAMIGLIA DI LEON SARA’ A RIMINI come da sempre abbiamo condiviso e deciso che debba essere. SEMPRE SE LEON SARA’ TRASPORTABILE E NELLE CONDIZIONI DI FARE 400 KM. Leon sarà felice del fatto che abbiamo pensato – COME SEMPRE – alla sua salute SIA FISICA CHE MENTALE, fregandocene di TANTE STUPIDE CHIACCHIERE. Che chissà perchè avvengono nella Roma del 2011
“Credo che la vostra risposta sia valutabile da tutti gli utenti, non c’è bisogno di aggiungere altro…”
infatti signora roberta tutti potranno legge la discussione e le risposte visto che questo è un sito libero, cosa che non succede su altri sito dove i commenti delle persone non vengono pubblicati ma censurati. lei cara signora roberta se la sentirebbe di far fare un viaggio di 800 km a un cane pauroso che potrebbe avere oltre a una crisi respiratoria anche una crisi di panico, che le assicuro non sono affatto facili da controllare. Per esperienza personale ho adottato da questa associazione un cane che era rinchiuso in un canile lager da ben 9 anni, e lo adottata dopo essere stata con lei per ben 4 anni ogni sabato, aver conquistato la sua fiducia e le assicuro che per far 25 km, dal canile a casa mia è stato un vero problema. Il cane non aveva mai visto una macchina, rumori esterni, la fortuna è stata che nel momento in cui le è cominciato una crisi di panico vicino a lei c’ero io e il suo compagno a 4 zampe di sempre a consolarla. Ma le assicuro che ancora oggi, ed è 4 anni che è con me, è ancora un cagnolina molto delicata caratterialmente che ha sempre bisogno suoi punti di riferimento. conoscendo la mia esperienza e conoscendo un minimo leon non posso proprio pensare che per avere una casa deve rischiare la sua vita facendo 800 kmk…
Povero Leon davvero! Povero cane strumentalizzato esclusivamete per fini personali questo appare chiaro: tanto per gettare fango e basta. Chi gli animali li ama davvero potrebbe aprire pagine su siti e fb contro i canili lagher e i maltrattamenti che ancora sono tanti e non sui canili comunali. Ma che ci guadagnano, perchè? Ma non lo hanno ancora capito che allontanando le persone dai canili, a rimetterci sono proprio i cani?
Un abbraccio e una carezza a tutti i cani del Poverello e in questo particolare momento a Leon!
tutta questa storia è un semmplice accanimento che ha davvero poco a che vedere con l’animalismo!
perchè secondo me una vera persona animalista che si fa 800 km per salvare un cane di cui ha solo visto una foto e letto una storia – più o meno verosimile – su internet, nel momento in cui vede l’impossibilità – per il bene del cane – di procedere a questa adozione non dovrebbe esitare un attimo a scegliere di salvare un altro cane, più gestibile, più forte soprattutto psicologicamente, invece di accanirsi sul POVERO LEON, e di far scadere tutto in mera strumentalizzazione!
La cosa che fa rabbia è che con tutta questa “campagna” denigratoria e diffamatoria non si fa altro che allontanare le persone dai canili e di conseguenza dai cani…….è inaccettabile! ci sono persone che quotidianamente, da tanti anni, si occupano di tanti cani, Leon è uno di questi, con amore e dedizione…lavoratori e volontari e cittadini che fanno del loro meglio per far vivere nel modo migliore questi animali, rispettandoli, amandoli, curandoli giorno dopo giorno senza perdersi in stupide chiacchere e sciocchi pettegolezzi!
I cani hanno bisogno di tante cose ma di certo non hanno bisogno che qualcuno cerchi di ostacolare e di impedire a chi ha deciso di dedicare a loro il proprio tempo, le proprie energie e il proprio cuore di continuare a farlo!!!
Ricordo a tutti che il poverello come TUTTI i canili comunali del comune di Roma SONO APERTI AL PUBBLICO 6 GIORNI SU 7.
Detto questo mi auguro che Leon vinca la SUA battaglia, perchè è la SUA e di nessun altro e trascorra sereno questo periodo della SUA vita. Francamnete è questa la cosa più importante.
Non mi interessa polemizzare su questioni non strettamente attinenti a Leon (siti che censurano, spese veterinarie, inopportune accuse verso chi non si conosce,….) tirate in ballo solo allo scopo di deviare il discorso. Mi soffermo solo su una frase, paradossale: “accanirsi sul POVERO LEON”!!! Una persona che si fa 400 km per ADOTTARE un cane recluso da 10 anni.. si ACCANISCE!!!! Ogni commento è superfluo……ahimè..
Chiudo i miei interventi, proponendo di nuovo l’unica domanda che oggi interessa a tanti cittadini: perchè Leon è stato trattenuto in canile per 7 giorni dicendo all’adottante che doveva fare accertamenti, e invece oggi scrivete “Ulteriori accertamenti tra il 10 maggio ed il 16 maggio? Inutili” !!!! Giusto, erano e sono inutili… quindi Leon poteva essere libero già dal 10 maggio….
Ai lettori di questo topic voglio in fine segnalare che alcune “risposte” (si fa per dire..) vengono date CREDO (non ho la vostra presunzione di sapere chi c’è dietro un nickname) da persone MOLTO vicine all’associazione, quindi di parte. I fatti sono stati esposti, tutti possono trarne le conclusioni.
FORZA LEON!!!!!!!!
cara roberta se si riferisce a me, si sono molto vicina all’associazione visto che ne faccio parte da me 11 anni e ne sono fiera, in questo caso si possono dare delle risposte solo conoscendo il cane e la situazione e non leggendo solo gente che vuole buttare fango per rancori personali. Credo di poter tranquillamente parlare, siamo sempre in democrazia (giusto???), visto che conosco i fatti e so quanto amore e sacrifici ci sono dietro a ognuno dei cani che si trovano nei canili comunali, ma forse lei vuole leggere solamente commenti e persone che buttano fango su questa associazione e che non danno spazio a replice visto che censurano tutte le cose che proviamo a scrivere su certi siti. Parliamo di spese veterinarie, perchè se l’associazione non aveva a cuore la salute dei cani poteva infischiarsene e non spendere un euro, invece spesso accade che alcuni di noi volontari si autotassano, per pagare operazioni, analisi, medicinali, ristrutturazione delle gabbie, ma tutto questo forse a voi non interessa. Cara roberta, continui solo a sentire una campana, ma certe volte è meglio pensare con la propria testa e verificare bene la situazione. con questo chiudo e spero in un miracolo per il miglioramento della salute del dolce Leon.
L'”INUTILI” era riferito al fatto che l’attacco di panico di Leon era legato al suo trasporto di appena 10 minuti da un canile ad un altro, sia pur nell’auto privata di una persona che lui conosce da 10 annni. Una volta tornato nel “suo” canile, infatti, Leon è riuscito a tranquillizzarsi. Le condizioni di Leon sono state da noi ampiamente verificate già a marzo con ricoveri e analisi a spese dell’Associazione. Ci siamo offerti di fare nuove analisi nella giornata di lunedì – visto che volevamo comunque sedare leggermente il cane in vista del lungo viaggio di martedì – solo per una forma di cortesia e rispetto dell’adottante. Per permetterle di far visionare al suo veterinario una cartella sanitaria aggiornata. Siamo stati contenti, peraltro, di scoprire che anche il veterinario dell’adottante era contrario all’ago aspirato, l’unica ulteriore indagine diagnostica da noi non effettuata.
Simona
Io non sono assolutamente di parte, ho solo adottato tre cani. Da semplice e privata cittadina, a partire dal primo a porta portese. Ho adottato anche un cane di quel famoso sequestro che io e la mia famiglia abbiamo amato come un bambino e che ha lasciato un segno indelebile in noi e ricorderemo sempre con affetto. Da semplice cittadina, e per esperienza, dico che è fondamentale quando si adotta un cane seguire i consigli di chi il cane lo conosce meglio di te. Non sono qui per curiosità o cercare risposte perchè so benissimo che i cani paurosi in macchina si sentono male, come la mia, e quando poi scende sta di nuovo benissimo. Quindi un cane anziano e malato gravemente, come reagisce? Sono qui semplicemente perchè casualmente ho scoperto questa assurdità: strumentalizzare un povero cane. Non si sono accorti che ce ne sono tanti da salvare????? La conclusione che ne traggo è molto triste perchè tutta quella rabbia non è affatto a favore dei cani e i volontari che tanto ammiravo come persone speciali…..bè con tutto quel veleno che hanno dentro tutto questo speciale non sono….e non dicessero che lo fanno per amore di Leon!
io sono solo una semplice cittadina che usa facebook, e altri siti per condividere ‘annunci, e posso solo dire, che chi non ha a che fare con i cani può sparlare, un cane cosi timido e cosi malato, che tutta una vita è stato in quel posto è impossibile spostarlo, per lui quella è la sua casa i suoi punti di riferimento. vi siete resi conto, che ogni cane anziano che esce dal canile traumatizzato come lui, tempo due mesi muore?? non capite perchè? bhè fate un pò di volontariato in canile, studiate un pò la psicologia dei cani e poi ne riparliamo, i cani non sono tutti uguali,e non possono essere trattati tutti ugualmente. per l’associazione avete fatto benissimo avete tutta la mia stima, tanto si sà a darvi addosso sono sempre le solite persone, e chissà perchè!!!!
Ora qui voglio dire la mia ed inviterei alcuni invisibili a rispondere in questa sede e non in altre come fanno nascondendosi dietro la dicitura: “per noi quello non è un sito amico” quando è evidente che lo frequentano proprio perchè della malattia di Leon lo hanno saputo proprio da questo sito.
VERGOGNATEVI! Leon probabilmente sta morendo e la cosa più importante è che lo faccia con dignità come si conviene ad ogni essere vivente. Voi stete con tutte le vostre polemiche sfinendo delle persone che si stanno occupando di lui da anni. Era in gabbia come del resto tanti e tanti altri cani: ma voi così buone così umane da voler intentare la solita e vecchia denuncia, ma perchè VOI non lo avete tirato fuori? Vi affidate al web, a facebook e PRETENDETE che una perfetta sconosciuta prenda in affido Leon! Ho raccontato la storia di Leon quando era ancora all’inizio ad una educatrice cinofila che presta volontariato non nei canili comunali, ma vicino Roma e quando ha sentito la storia prima che io dicessi quello che AVCPP aveva sostenuto lei stessa mi ha detto:”sarà stato un attacco di panico” chi opera nel settore da professionista sa di cosa si parla. Ma voi di che parlate? e questa famosa adottante, ma perchè non si fa viva in questi commenti? e la famosa adottante lo sa che a Rimini c’è un canile, lo sa che nel canile di Rimini ci sono adozioni del cuore che stanno portando avanti? ma perchè si accanisce con Leon? Regazzi usate la testa per pensare e non per metterla in posa su Facebook!
Direi che la decisione dell’associazione di non trasferire Leon per km.visto il suo carattere fragile e oramai terminale,sia giusta e a questo punto direi di finirla con le polemiche e lasciare che Leon muoia in pace accanto alle persone di cui si fida,questa per me e’ la cosa migliore da fare per lui.
Un bacio grande Leon e stai tranquillo noi ti vogliamo tutti bene
Antonella
Appunto è quello che devi fare tu cara Annamaria, la testa usala per pensare! Di cosa vai blaterando?? La Famosa adottante il cane lo può adottare dove vuole o sei tu che deve decidere per me? La Famosa Adottante evita di fare commenti perché non pretende di sapere tutto quanto come invece fai tu cara Annamaria!! Io ascolto, guardo, leggo e alla fine magari dirò qualcosa.. sempre se ne avrò voglia e ne varrà la pena.. Grazie
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laura sbagli di grosso devi continuare ad ammirare quei volontari che hai conosciuto come persone speciali, perchè la rabbia la stanno tirando fuori per difendere la dignità di un cane che seguono da ben 10 anni, la dignità di un cane che viene dallo stesso sequestro da cui hai adottato il tuo cane (se parliamo del sequestro che l’associazione ha seguito un po’ di anni fa).
la rabbia che hanno per essere insultati, derisi, minacciati da persone che non conoscono affatto questi cani, che non hanno mai messo piede all’ex poverello, che minacciano due persone di denuncia, che parlano di canile lager (ma sanno che cosa è un canile lager????) solo perchè si basano su chiacchiere di una sola volontaria. venite a conoscere l’ex poverello, rispetto a quelli che vengono definiti canili lager il canile è aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 14.
Signora Grazia, io non pretendo di sapere TUTTO e non so TUTTO. Quello che vedo è che si sta sfruttando, a mio umile giudizio, una certa situazione per denigrare l’associazione davanti a tutta la nazione, senza dire tutto fino in fondo, come altre volte è stato fatto da queste stesse persone, e non mi riferisco certo a lei signora Grazia. Io non ce l’ho con l’adottante che sicuramente è mossa da onestissime e buonissime ragioni, quello che però mi dispiace è che alcune persone, quelle con cui l’adottante è venuta in contatto, a mio giudizio purtroppo (ma è solo un mio giudizio) credo abbiano altri fini che non l’adozione di Leon. E’ questo che mi dispiace! Ho tirato in ballo l’adottante perché forse in questo mare in tempesta poteva forse, essere l’unica a fare un po’ di luce e quindi, forse, mettere tutto a tacere. Tutto qui. Se c’è diritto di informazione, e quindi si può scrivere su facebook, su web etc., etc, l’informazione deve essere quella corretta, ma fino ad oggi si legge solo di gente cattiva che vuole fare morire un cane in gabbia. E’ così? Lo chiedo all’adottante perché “penso” che lo sappia meglio di chi scrive “è una vergogna di qua è una vergogna di là”, dal momento che Lei è in stretto contatto con l’associazione, ma non ne sono sicura. Se lei si è sentita offesa mi dispiace, il mio intervento non voleva certo denigrarla in nessun modo: ma come ha scritto una volontaria in qualche post precedente, scrivere tutte queste cattiverie e contestare aspramente l’associazione che gestisce il canile allontana la gente dal canile, e questo vuol dire allontanare la gente dai cani del canile. E’ di loro che mi preoccupo! Tutto qui! Spero di non essere di nuovo fraintesa e che il nostro incontro sia stato costruttivo per entrambe.
La saluto
Annamaria
PS La frase su Facebook del post precedente comunque non era diretta a Lei.
Sono basita.
Mi chiamo Alessandra, anche io sono una semplice cittadina, ma sono anche volontaria. A proposito: tutti i volontari sono semplici cittadini.
Sono fiera volontaria AVCPP solo da 8 mesi. E’ andata così: mi sono innamorata anch’io di un cane del Poverello, che ho adottato, e successivamente ho desiderato con tutte le mie forze dare il mio contributo in canile, per donare a tutti gli altri cani quell’amore e quel benessere che i volontari che mi hanno preceduto nel tempo hanno donato al mio, che in canile c’è stato dodici anni. Quel cane era, e per fortuna è ancora, sano e in perfetta salute.
Gentile signora Grazia, ma lei si rende conto davvero di cosa sta dicendo? E non solo lei? Credo che ormai sia stato assolutamente perso il senso della realtà. Io al posto suo starei piangendo perché quel cane (che lei ha scelto con tutto l’amore possibile e che avrebbe avuto con sé se lui non avesse peggiorato le sue condizioni in maniera da renderlo oggettivamente non trasportabile) sta morendo. L’ha capito o no che Leon sta morendo? Che cosa ancora stiamo qui a discutere? Un essere vivente, amato da tutti a quanto pare, se ne sta andando. Credo sia giunto il momento di fare veramente silenzio. SILENZIO.
Cinzia, forse non sono stata chiara e me ne scuso. Il mio rispetto e la mia stima sono intatti verso i volontari (e anche lavoratori) che si prodigano per il benessere dei cani.
La mia allusione è rivolta a quelli che tramite i siti minacciano, accusano, inveiscono e non hanno rispetto per niente e nessuno e soprattutto per il povero Leon.
Il mio cane, (sequestro del 2002) è vissuto felice quattro anni. Fosse vissuto anche un mese o un giorno mi sarebbe stato bene, MA FELICE. Purtroppo ho forti dubbi che Leon possa avere tutta questa felicità con chi per lui è un estraneo perchè posso dire con certezza che appena adottati i cani sono senz’altro spaesati e ansiosi. Chi non capisce questo e non lo rispetta è, secondo me in malafede perchè vuol dire che i cani non li conosce e non li rispetta.
scusi laura ma avevo frainteso, me ne sono resa conto dopo quando ho riletto bene la sua e-mail… mi perdoni!! che cane aveva adottato a casa luca? se ha una sua foto sarebbe carino pubblicare la sua storia su questo sito se le fa piacere!!
Alessandra io non ho detto assolutamente niente e questa è l’ultima volta che intervengo perché non ne vale la pena..evita gentilmente di nominarmi e di dire come mi devo sentire, evita di far commenti inadeguati perché non mi conosci e non ho parlato con te dei miei sentimenti.Una cosa giusta però l hai detta “silezio”
La vita di Leon non è stata una vita ricca di stimoli, i suoi primi anni di vita Leon li ha vissuti senza contatti con l’uomo e senza contatti esterni, un cane così non potrà mai più uscire dalla sua condizione di cane pauroso anzi estremamente pauroso. Certo negli anni è migliorato ma un cambiamento adesso per come sta adesso è veramente assurdo.
Dorme in una stanza e il giorno è libero in un giardino non molto piccolo, immerso nei suoi odori e tra le persone che da sempre lo curano, portarlo via non è un gesto d’amore ma solo un pensiero distorto di cosa significa “il bene del cane”. Se la signora che desidera Leon vuole fare un gesto d’amore può adottare uno di quei cani che dovrebbero uscire tutti i giorni, che in gabbia si stressano che ha molto più coraggio di uscire dal canile.
anch’io vorrei morire accanto alle persone che conosco
Purtroppo non è Leon a scegliere, ma qualcun altro. Sfido chiunque a preferire una prigionia alla libertà, anche fosse per un solo giorno. Pensate alle persone malate terminali, trovatemene una che preferisce restare in ospedale piuttosto che in una casa piena di amore. La felicità è la miglior cura, i medicinali non la comprendono. Leon è chiuso in una gabbia attualmente, il resto non conta.
Ti sbagli e ti sbagli di grosso. Leon non è chiuso in una gabbia. E’ in quella che è a tutti gli effetti una casa, con annesso giardino. Piena di gente e di animali (la gente e gli animali che hanno rappresentato l’intera vita di Leon dal 2002 ad oggi) dalle 7 del mattino alle 15 di pomeriggio. E poi ancora gente dalle 19 di sera alle 7 del mattino, quando Leon perlopiù riposa,come tutti gli altri animali. I miei cani stanno da soli, completamente soli, per molto molto più tempo. Le chiacchiere stanno a zero. Soprattutto da parte di chi non conosce nè Leon nè il rifugio nel quale vive. Comunque, alternative non ce ne sono. A meno che non si desideri far morire un cane nel giro di qualche ora/giorno per soddisfare un capriccio personale del tutto insensato.Quando Leon è stato dimesso dall’ultima clinica nella quale lo abbiamo ricoverato, è uscito che era in una condizione di cachessia suggestiva di una condizione terminale. Al Poverello si è ripreso. Non è già una risposta questa? Per noi si.
Mi pare che la situazione sia molto chiara: qualcuno esterno all’AVCPP sta criticando l’operato dell’Associazione. In un paese democratico è possibile. A questo proposito dico anche io la mia molto volentieri. Ho adottato la mia micia al canile della Muratella nel 2010, una gatta trovata investita e ricoverata al punto di primo soccorso con un trauma cranico che le ha compromesso la vista e quasi tutti i denti rotti. E’ stata curata alla perfezione e resa adottabile in brevissimo tempo. Prima di prendere Babe (questo è il suo nome) ho letto brutte storie su come i gatti veniva trattati all’interno della struttura e non conoscendo AVCPP da vicino ho indagato andando 3 volte al canile prima di adottare la micia e ho trovato gli operatori e il gruppo adozioni molto professionale sia nell’approccio con gli animali che con i futuri eventuali adottanti. Sono inoltre rimasta molto colpita dalle domande pertinenti e attente che ci sono state rivolte a me e al mio compagno per accertarsi che fossimo le persone giuste per prendere un gatto in adozione.
Dopo qualche mese ho visto che avevano organizzato un corso per volontari, ho partecipato e anche li ho potuto verificare DI PERSONA l’importanza dell’esperienza pluriennale degli operatori dell’AVCPP. Avrei potuto fermarmi all’apparenza, all’accanimento e alle notizie uscite sui giornali ma dato che di cazzate se ne dicono e scrivono tante mi sono messa in gioco in prima persona. Ora sono una volontaria. Ho imparato la planimetria del canile della Muratella a memoria, mi è stato insegnato come trattare un cane e come trattare un gatto, ho sempre operatori più esperti di me accanto che mi consigliano sul da farsi nel rispetto dei cani e in nessun altro canile di Roma ci sono tanti veterinari a prendersi cura degli animali. La struttura di Gregorio VII alla quale si appoggiano inoltre è l’ospedale veterinario migliore sul territorio nazionale, di una serietà esemplare!
I pianti che mi faccio io tutte le domeniche sera dopo il mio turno di volontariato e quando leggo le storie sul sito le so solo io e il mio compagno che mi consola. Io quei cani e quei gatti li vorrei vedere tutti fuori e felici ma nessuna lacrima è paragonabile all’indignazione di fronte ad una persona che viene in canile a pretendere un animale da compagnia e che te lo riporta dopo un paio di mesi perchè il cucciolo di 7 mesi del quale non poteva fare a meno tira troppo in passeggiata e ora lo riporta al canile perchè le fa troppo male al braccio. IO C’ERO DAVANTI A QUESTA IMBECILLE ED E’ SUCCESSO PRIMA CHE DIVENTASSI VOLONTARIA!
Se un cucciolo assolutamente meraviglioso, sano, socievole è stato riportato in canile, mi dite come si può lasciar andare con tanta leggerezza un cane devastato psicologiacamente prima e da una malattia incurabile ora?! Io ho sofferto di attacchi di panico per 5 anni e se i miei migliori amici di una vita mi portavano fuori la sera mi dovevano riportare d’urgenza a casa perchè secondo me l’unica che poteva curarmi era mia madre. Non c’è bontà che tenga davanti ad un attacco di panico, la famiglia riminese non potrebbe MAI PER NESSUNA RAGIONE AL MONDO essere in grado di supportare un cane in queste condizioni. E forse è anche il caso di smetterla di attaccarsi a questa settimana tra il 10 e il 16 maggio durante la quale Leon non sarebbe stato dato alla famiglia dicendo che andavano fatte delle cure che non sono state poi somministrate perchè posto che la faccenda sia vera (cosa sulla quale non metterei la mano sul fuoco) mi dite quale sarebbe stata la differenza? Che il 17 marzo Leon sarebbe schiattato di infarto a Rimini? Mah!
buona fortuna Leon e continua la tua battaglia, continua la tua vita per tanto tanto tempo!
Famiglia riminese, ma adottare un altro cane a questo punto?
AUGURI LEON. fa piacere sapere che resti a Roma, vicino alla tua zona, senza stress per il viaggio, per il tempo che avrai da vivere. la soluzione più giusta. certo se l’adottante romano che, leggo già ti conosce, si fosse deciso prima si sarebbero evitati tutto il chiasso le guerre ed i protagonismi che ci fanno vergognare di essere umani. almeno, spero, hai guadagnato un pò di pace. auguri!
mi auguro una lunga vita per leon, visto che oggi è stato fatto tutto in grande segreto dopo tante tante polemiche, sono felice almeno di essere riuscita a stare un po’ con il dolce Leon sabato mattina. una carezza!
dopo tutte le bugie dette da questa volontaria che ha adottato leon, e dopo solo tre giorni lo ha portato a rimini, siamo sicuri di sapere la verità sul suo stato di salute. io mi auguro solo che leon viva tanto e bene! leon ti voglio bene!
voglio fare una domanda stupida,ma “mamma Ele” è qualcuno che conosciamo?una volontaria?e questa dolce mammina ha adottato un cane terminale per far contenta la famigliola di rimini?Non poteva regalargli un giocattolo vero?un paio di ciabatte?Sarebbe assurdo se tutto questo maneggio fosse stato fatto soltanto per fare un dispetto a noi AVCPP…no nn posso e nn voglio pensare che qualcuno che ce l’ha con l’associazione metta in moto tutto questo usando un povero cane malato..no..che vado a pensare….
Innanzitutto perché abbiamo dato il cane a “questa persona”?
E poi, quali sono le procedure per cedere un cane? Dove vanno fatte?
Possibile che NESSUNO sapesse questa cosa? Possibile che qui dentro è pieno di gente così infame?
Noi siamo stati degli imbecilli a dare il cane a lei, ma chi sapeva e ha taciuto mi fa veramente schifo.
… nei miei primi post sono stata criticata per aver parlato di strumentalizzazione di Leon!
che cos’è questa, allora? che cosa pensano di fare queste persone? muovere come una pedina Leon per far vedere come sono bravi a raggirare gli ostacoli e le regole! queste rispecchiano proprio il quadro dell’italietta modesta e di cui ci si deve solo vergognare!
Poichè l’associazione che si è presa cura di Leon dal 2002 ha ritenuto che il cane non fosse adottabile se non a Roma per evitargli la fatica di un lungo viaggio RITENGO sia un CRIMINE aggirare l’ostacolo con una falsa adozione. Se poi non ci sono leggi per decretare questo CRIMINE non significa che la signora in oggetto non abbia commesso un REATO. Da parte mia tutta la disapprovazione del suo atto.
Il fatto stesso che lo abbia fatto VOLUTAMENTE decreta la sua TOTALE MANCANZA DI BUONA FEDE. Inutile gridare VERGOGNA, queste persone non ne conoscono il significato.
vergognatevi….esseri senza cuore per quello che avete fatto… e voi amate gli animali?? vi siete mossi solo per dispetto a noi AVCPP e per far parlare di voi…MI FATE SCHIFO
Voglio vedere il foglio adozione.. subito!
Vergogna e disgusto sono le uniche parole che riesco a pronunciare.
Non c’è polemica, non ci sono pregiudizi, ci sono solo fatti.
Tutto il resto è fango, a coprire una verità conosciuta solo da chi la vive, quella verità raccontata in questa pagina.
Mai come ora mi pare che il mondo sia invaso di fango.
Un mondo pulito: dei cani, dei volontari e un unico obiettivo, il benessere degli animali con tutti i mezzi possibili e impossibili. Ma ecco il fango. Anche qui???
Ma il fango non spaventa affatto le persone oneste, leali, pulite dentro.
“Mamma Ele” dove trovi la cattiveria e il coraggio di raccontare tante menzogne? Perché hai aspettato tanto per portarti via Leon da quella che definisci altrove una galera? Perché sporchi anche il piatto in cui mangi e non racconti la verità (perché la conosce pure mamma Ele la verità-verità)? Perché fotografi l’erbetta fresca (ce n’è eccome al Poverello, vero?!) o i cani malandati di 16 anni nell’area degenza (dove vivono sereni e dove VOGLIONO vivere, perché l’ho visto con i miei occhi, e a cui viene dato da mangiare anche pasta con le vongole se questo serve a regalar loro un giorno di vita serena in più), a seconda di ciò che conviene, per qualche obiettivo a me ignoto, ma che davvero nulla ha a che vedere quanto meno col buon senso? Perché io che da così poco sono volontaria e mi sono affidata sempre e solo ai fatti e non alle chiacchiere sto scrivendo secondo voi così accoratamente adesso queste cose? Perché bisogna togliere tante energie, sfinendo delle persone che si occupano seriamente dei cani, lavoratori e volontari, che si vedono costrette ad utilizzare del tempo prezioso per raccontare la verità, solo perché si ha un ideale e quella verità potrebbe venire offuscata e a pagare sarebbero solo i cani? Venite al Poverello, venire numerosi, siamo sempre lì, dopo Leon c’è un sacco di altri cani che hanno ancora paura, ma se li mettete in macchina e gli date un osso e magari se lo mangiano pure e scattate una foto tutto il mondo si tinge di rosa improvvisamente per loro, loro che sono cani, non sono umani e per loro una villa o una capanna non fa differenza purché la paura non li attanagli più.
Venite a vedere, recinti di 30 metri quadri, schiene a pezzi per rifare pavimenti in modo che i cani non si bagnino, mezzo canile (cioè cento cani) portati in passeggiata ogni volta, carezze e amore veri donati nelle aree verdi di sgambamento (dette anche area giochi, sì perché io ad esempio ci gioco con i cani lì) e tanta preoccupazione e telefonate fra noi se solo un cane ha mangiato di meno un giorno e lutto vero se un cane se ne va e soldi e soldi e soldi NOSTRI soldi spesi da noi per farli stare bene!!! Hotel a 5 stelle, si proprio così, guarda un po’ avete usato una frase per prendere in giro e invece è proprio quella che dico sempre io ai miei amici per raccontare dove vado a fare volontariato, io che non avevo mai messo piede in un canile prima di un anno fa perché avevo paura di non farcela. Perché su questo sito pulito e serio abbiamo dovuto raccontare la vita di un cane minuto per minuto? Interessa sapere intanto come sta Obelix o Notte o Ghemon o Emma che ne so? Quante volte ha mangiato o fatto la pipì? A che è servito tutto questo chiasso? Avevo chiesto silenzio e silenzio ho fatto anch’io. Ma ora è troppo davvero!
Sto andando fuori tema?… Scusate, mi ero impantanata nel fango…e sono molto molto arrabbiata, perché queste cose ti toccano dentro, attaccando l’operato di AVCPP si attacca ognuno di noi volontari e io sono fiera di dire che appartengo ad AVCPP e la ringrazio per quello che fa da sempre, molto prima di me.
Ti penso Leon, non perché sei malato (ti eri ripreso un pochino e ti auguro cent’anni dolce cagnolone, anche a Rimini certo!), non perché non ti rivedrò più (purtroppo ci si fa il callo o perché – da vecchietti – ve ne andate o perché – magari! – trovate la libertà che tutti noi desideriamo per voi), non perché avrai forse un altro attacco di panico e io so che vuol dire e non ci posso pensare, ma perché sei stato squallidamente e senza ritegno preso in giro e tu non puoi neanche dire la tua.
Una carezza tutta per te.
Prima di tutto avevamo ragione noi sulla famiglia di Rimini: e questo fatto va sottolineato. AVCPP ha sempre agito nell’interesse di Leon, i riminesi e “mamma Ele” sono personaggi che vorrei stessero lontani dai nostri cani e gatti in futuro perchè se è vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio, non credo proprio ci sia possibilità di redenzione.
Sono molto triste per quanto è successo e vorrei riportarmi a casa Leon in qualche modo ma ho anche paura delle sue reazioni a causa della sua fragilità. A questo punto pretenderei di sapere come sta Leon, sempre ogni giorno. Mi fa pensare male questa ossessione nei confronti di Leon, molto male.
Ho letto con attenzione la storia di questo sfortunato cane, e mi viene da fare una domanda (senza alcun intento polemico o giudicante): considerato che ormai il povero Leon si trova ad uno stadio terminale non sarebbe più “umano” ricorrere all’eutanasia?
Ciao Anna, ormai saranno le persone di Rimini a giudicare e a decidere. Io posso parlarti di come stava Leon il giorno in cui è stato ricoverato per l’ultima volta e di come stava quando la clinica ha deciso di dimetterlo.
Il cane è stato dimesso dalla clinica in condizione catettica ma non morente. Peraltro preciso che e’ stata la clinica a volerlo dimettere e non AVCPP – disponibile a pagare per ogni giorno necessario alla sua salute – con una terapia adeguata. Personalmente ho controllato il cane fino alle 21 di sera il giorno stesso della sua dimissione ed anche il giorno successivo ed il cane era catettico ma non in fin di vita. Ha gironzolato per il giardino e siamo anche riusciti a farlo mangiare con del cibo portato appositamente per lui da casa. Se fosse stato in fin di vita, ovviamente, la clinica non avrebbe chiesto la sua dimissione ed al contrario ci avrebbe suggerito la soppressione. La presenza di un vigilante, nella stanza adiacente, ci ha permesso di star tranquilli dalle ore 21 fino alle 7 del mattino: il vigilante aveva da me personalmente avuto l’incarico di chiamarmi in qualsiasi momento nel caso Leon avesse problemi di qualsiasi natura durante la notte ma io sapevo, avendolo controllato fino alle 21, che avrebbe passato la notte tranquillo. Considera che dalle 7 del mattino fino alle ore 15 il personale è presente in canile e per ogni giorno in cui lui è rimasto in canile fino alla improvvisa adozione di un cittadino romano, nel pomeriggio volontari e lavoratori sono tornati alle 19 in canile per ricontrollarlo ed eventualmente farlo mangiare. Peraltro lui, cane anziano e malato, è stato immediatamente dato in adozione non appena una persona di Roma – e peraltro da lui conosciuta – lo ha chiesto in adozione. Sono decine e decine, comunque, i cani del canile Vitinia ex Poverello che, con semplice agenzia delle adozioni, sono stati portati a casa da noi volontari o lavoratori del canile nei momenti più difficili. Per Leon, se fosse rimasto in canile e fossero arrivati momenti difficili, si sarebbe proceduto con un nuovo ricovero – sempre a spese di AVCPP – o con uno stallo casalingo. E se fosse morto improvvisamente in canile, come succede a decine di cani, sarebbe deceduto all’interno di una stanza, su di un materassino pulito e tra persone che gli volevano bene. E’ il ciclo naturale della vita. Se fosse invece peggiorato, inficiando la sua qualità di vita, sarebbe stato soppresso in canile. Come decine e decine di cani prima di lui. E’ il ciclo naturale della vita. A presto Simona
…ma secondo voi, grandi menti illuminate dell’animalismo a parole, la stanza della degenza con giardinetto per Leon non era forse casa? e i volontari e gli ausiliari non erano forse famiglia? ma che ne sa Leon che quella non è proprio una villetta con giardino a Rimini? CHE GLIENE IMPORTA a lui se non ha un guinzaglio e una ciotola nuove? lui lì ha i suoi affetti, il suo mondo, le sue certezze, e non si parla di una gabbia di 2 x 2 ma di una casa a tutti gli effetti!!!…chi l’ha preso non l’ha tolto dalla gabbia ma l’ha tolto da casa sua e gli ha fatto vivere di nuovo il trauma dell’abbandono…questa è la realtà! e quindi io e Spot gridiamo forte VERGOGNA!! VERGOGNA!! VERGOGNA!! nei confronti di queste persone! invece sempre e comunque stima, ammirazione e tanta FORZA! per le volontarie fantastiche che mettono anima e cuore nel loro operato!! noi siamo con voi…e con Leon! Spot e Monica xxx
Non voglio entrare in merito alla faccenda però vorrei dire la mia modesta opinione.
Conosco le persone del canile, ho adottato 4 cani a Muratella e mi sono trovata molto bene quindi so perfettamente a chi credere e a chi dare fiducia.
Chi getta fango su queste persone che danno tutta la loro professionalità, tempo e amore ai cani e gatti rinchiusi lo fanno probabilmente per motivi personali, non certo perchè amano gli animali.
Io trovo vergognoso che ormai i forum e soprattutto facebook siano usati solo per discussioni, recriminazioni, infamie a accuse tra onlus, volontari, animaliste “free lance” etc.
I rapporti tra dipendenti, volontari e onlus vanno gestiti all’interno della struttura, non messi in piazza con la scusa del benessere di un animale, coinvolgendo una marea di gente che non ha MAI messo piede in un canile e che parla a vanvera.
Tutte queste accuse nuocciono solo ai cani-gatti e vanno a vantaggio di chi, invece di adottare un animale, lo va a comprare in un negozio.
Mi manca sapere come sta Leon… 🙁
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