matr. 1509.13 meticcio nero maschio entrato il 8.8.13 da V. Fornaci di Tor di Quinto 46 mcp 968000004925612 op

AGGIORNAMENTO al 14 agosto 2013 – Oggi Nerone non c’è più e questa è una storia che va raccontata tutta.

La storia di un cane di quartiere che ha vissuto tutta la sua vita gironzolando in zona Tor di Quinto. Accudito da tanti, compresa una dolce poliziotta che fermava ogni giorno la sua volante vicino alla pista ciclabile, dove lui la aspettava, per una carezza ed una buona pappa.

Giorni felici. I giorni di un cane libero. Un cane buono, amico di tutti. E tutti sembravano essergli amici.

Fino a che è stato giovane ed in salute. Fino all’8 agosto 2013, quando è stato segnalato a Muratella  come “cane ferito e morente sulla strada” e sono stati chiamati gli accalappiacani della ASL per portarlo in canile. Come un randagio qualsiasi. Anzi, come un randagio sconosciuto dotato di un microchip non intestato a nessuno.

Subito, le persone dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese che gestisce i canili comunali di Roma si sono attivate: aveva un collare di cuoio, il collarino Escalibur. Era anziano.

Non poteva NON ESSERE DI QUALCUNO. Non poteva ESSERE DI NESSUNO.

Hanno fatto girare il suo appello su Internet, su Facebook, su Twitter. Hanno contattato i produttori dei microchip ed i rivenditori per cercare di arrivare al veterinario che aveva impiantato il chip.

Ed intanto su Twitter Aurora ha risposto al nostro appello: “Io lo conosco! E’ Nerone il cane del centro sportivo…..”.

Abbiamo cercato subito di parlare con i responsabili, che hanno declinato alcuna responsabilità. Abbiamo chiamato un altro centro sportivo della zona (su suggerimento di Aurora) e anche loro non hanno dato cenni di interesse. Ed intanto Nerone, giorno dopo giorno, ora dopo ora, andava sempre più giù.

Prima paralizzato sul posteriore. Poi buttato in terra, sul decubito laterale. Poi trattenendo le urine. Poi smettendo di mangiare. Una discesa velocissima. Fino ad oggi, quando rivalutato dai veterinari, è stata presa di comune accordo la decisione: tornare a dargli quella libertà che aveva sempre avuto. Solo che ora, mentre i suoi ultimi momenti erano arrivati, si trattava della libertà dalla sofferenza. E Nerone, con rispetto e delicatezza, è stato addormentato.

Ecco, questa storia va raccontata tutta. Per il dolore di Aurora, la poliziotta che ha riconosciuto la sua foto su Twitter, anche lei malata, anche lei impossibilitata a correre in canile a Muratella per una ultima carezza. Proprio lei che – con 6 cani  in casa – in ogni campo rom raccattava cani che faceva poi adottare dai colleghi poliziotti. Proprio lei che ora su Twitter sta raccontato il suo dolore, attimo per attimo. Proprio lei, costretta a subire questo ennesimo dolore nel giorno del suo compleanno, il 45esimo.

Ecco, questa storia va raccontata tutta. Perchè un cane libero di quartiere, amato da tutti, ha dovuto trovare la fine delle sue sofferenze dentro un canile sconosciuto, vivere i suoi ultimi giorni dentro una gabbia. Ha dovuto trovare quella compassione, quel rispetto, quella delicatezza tra persone sconosciute.

Perchè nessuno di coloro che ben lo conoscevano ha avuto il coraggio, il tempo, l’amore di donargli i suoi ultimi momenti là dove aveva sempre vissuto. Da forte cane libero, amico di tutti. Ma evidentemente di nessuno. Ed è stato chiamato qualcuno per portarlo via. Come un giocattolo rotto. Per morire lontano dagli occhi e lontano dal cuore.

AVCPP ha scelto di raccontare questa storia per rispetto di Nerone, per rispetto di Aurora e perchè da 5 anni reclama quello che fino al 2008 c’è sempre stato e che da aprile 2008 è stato cancellato: quella Squadra Monitoraggio del Territorio che di fronte alle segnalazioni andava sul posto a controllare, a capire, a parlare.

Se la Squadra fosse esistita, avrebbe scoperto subito che Nerone non era un cane randagio capitato a Tor di Quinto per caso. E avrebbe parlato con le persone che se ne sono occupate per anni, spiegando loro che rispetto è anche non sottrarre un animale dal suo territorio per farlo morire altrove, lontano dai suoi affetti e dalle sue abitudini. E se – di comune accordo – alla fine Nerone fosse entrato in canile, ci sarebbe entrato come Nerone, il cane di Tor di Quinto, e sarebbe stato accompagnato con il suo nome, cognome e la sua dignità al suo ultimo appuntamento. Con la stessa dignità con la quale ogni giorno aveva il suo appuntamento con Aurora sulla pista ciclabile. In quella che è stata la sua casa per anni. Quando era giovane e non aveva bisogno di niente e di nessuno.

Ciao Nerone. Un abbraccio a te Aurora @Mietta68 su Twitter

Ti chiediamo di perdonarci se non siamo riusciti a salvare Nerone. E se ti abbiamo dato – proprio noi – questo grande dolore nel giorno del tuo compleanno.

Continua a combattere. Per te e per tutti i Nerone che ti aspettano sulla strada.

Simona Novi, presidente AVCPP

ECCO LA STORIA DI NERONE – ROMA, 12 agosto 2013

ABBIAMO UNA PISTA! Grazie a Mietta Aurora che ci ha scritto via Twitter ( @mietta68 ) pensiamo possa essere NERONE del ……………..! ci stiamo attivando per contattarli! I social network sono eccezionali ma piu’ di loro è stata eccezionale MIETTA AURORA!

ATTENZIONE! Chiediamo l’aiuto di tutti

Questo meticcio nero maschio è arrivato a Muratella l’ 8 agosto 2013 proveniente da V. Fornaci di Tor di Quinto 46 . Ha il microchip 968000004925612 che pero’ – da controllo effettuato in Anagrafe Canina – risulta non intestato. Indossa un collare grosso di cuoio marrone ed un collare escalibur.

I veterinari, durante la visita d’entrata, hanno valutato la sua età intorno ai 10 anni.

L’Ufficio Ritrovamenti e Smarrimenti AVCPP sta contattando i produttori di microchip ed i rivenditori per avere notizie del chip.

QUALCUNO LO RICONOSCE? il cane è molto abbattuto e siamo seriamente preoccupati per lui

matr. 1509/13

ASSOCIAZIONE VOLONTARI CANILE DI PORTA PORTESE

Canile comunale Muratella

via della Magliana 856 – Roma

per info, Ufficio Ritrovamenti e Smarrimenti AVCPP 06 67109550

persioritrovati@iolibero.org