Dopo un 2010 in cui tanti amanti degli animali – dentro e fuori dai canili – si sono sostituiti all’assenza del Comune di Roma , il 2011 si prospetta terrificante per gli animali stessi che rischiano di tornare indietro esattamente di 10 anni

NIENTE TRIPPA PER CANI E GATTI:

NON CI SONO FONDI, DICE IL COMUNE DI ROMA
NON E’ VERO: I SOLDI CI SONO E SONO QUELLI DELLE ASSOCIAZIONI

Nel 2010, il Comune di Roma non ha speso 2.083.064,71 euro grazie ai sacrifici delle associazioni. Ha avuto tutti i servizi richiesti e si è intascato più di due milioni di euro. Ed ora l’assessore De Lillo dice che non ci sono fondi per il 2011 e pensa di passare gli animali del Comune di Roma in gestione alle ASL. No grazie, dicono le associazioni. Indietro di 10 anni non si torna

Roma, 17 dicembre 2010 – Due milioni e ottantatremila euro. Stanziati dal Comune di Roma per il 2010 e non spesi. Anche se i servizi erogati agli animali ed ai cittadini sono stati gli stessi. E questo grazie a tanti volontari che hanno lavorato gratis dentro ai canili ed ai gattili del Comune di Roma. Grazie a tanti lavoratori che non si sono tirati indietro quando si è trattato di coprire i turni anche del personale malato e non sostituito e che hanno lavorato anche con retribuzioni pagate in grave ritardo. Grazie a volontari che hanno comprato materiali per ristrutturare i canili comunali e che si sono armati di pinze e picconi per garantire la sicurezza delle strutture. Grazie a tantissimi cittadini che con le loro donazioni hanno consentito di continuare a curare gli animali. Grazie a tantissimi cittadini che sul territorio si sono fatti carico di sterilizzare gli animali e di offrire loro un rifugio sicuro.
Oggi, alla presenza di associazioni come Enpa, Lav, Azalea, L’Impronta, Code Felici e tanti volontari “di strada” che da anni presidiano il territorio romano, l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese che dal 1997 gestisce i canili del Comune di Roma ha lanciato un grido di allarme e una proposta operativa per affrontare il 2011.
“Dopo un 2008, un 2009 e un 2010 in cui volontari, lavoratori e cittadini hanno supplito alle carenze del Comune di Roma – dichiara Simona Novi, presidente dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, la principale associazione romana che non si è mai sottratta nel denunciare le inadempienze del Comune – era stato annunciato un 2011 “di svolta”, nel quale il Comune di Roma avrebbe promulgato la famosa gara per la gestione dei canili e dei gattili romani già iniziata nel gennaio del 2008 e mai portata a buon fine. Ed il potenziamento del budget dell’Ufficio Tutela e Benessere degli Animali del Comune di Roma, deciso dalla Giunta Comunale ed approvato dal Consiglio Comunale il 31 luglio 2010, lasciava immaginare un consolidamento della volontà di proseguire in una seria politica di diritti degli animali. Ed invece, ad appena 4 mesi dal potenziamento del budget, a dicembre il Comune di Roma ha comunicato ai sindacati che non ci sarà più un bando di gara, che il budget dell’Ufficio dai 7.987.450 euro del 2010 passa ad appena 5 milioni di euro per il 2011,  e che è in corso un progetto per il passaggio di tutti gli animali sotto la gestione delle ASL con grande indeterminatezza rispetto al futuro dei posti di lavoro”.
Inutile dire che le Associazioni non ci stanno.
“Solo nel 2010, grazie ai sacrifici di tanti lavoratori, al lavoro gratuito di tanti volontari, grazie alle donazioni dei cittadini ed alla presenza fattiva e solidale di tanti volontari di “strada” che non hanno abbandonato gli animali vaganti, l’Assessorato all’Ambiente non ha impegnato 2.083.064,71 euro. Però ha preteso il 100% dei servizi da parte delle Associazioni che gestiscono i canili ed i gattili, sia comunali che convenzionati. Bene, sono i nostri soldi, di tutti coloro che – pur di non abbassare il livello di benessere degli animali chiusi nei canili e nei gattili o randagi sul territorio – hanno supplito con il loro tempo ed i loro soldi alla politica dei “tagli” imposta dal Comune. Sono i nostri soldi. Ed ora vogliamo che vengano trasferiti interamente al 2011 e si vadano ad aggiungere agli scarsi 5 milioni di euro stanziati dall’Amministrazione. Solo in questo modo il budget dell’UTBA (nel 2011 di appena 5 milioni di euro, cifra del tutto insufficiente per garantire una “sensata” politica di tutela e benessere degli animali) tornerà ad essere quello di sempre. Solo in questo modo si metterà nelle condizioni l’Ufficio Tutela e Benessere degli Animali di espletare la gara che darà continuità al lavoro di tutti. E attenzione – precisa Simona Novi – per quanto riguarda la gestione dei canili, AVCPP non ha alcuna intenzione di partecipare alla gara, nonostante siano 15 anni che gestiamo i canili del Comune di Roma. Quindi non parliamo perché abbiamo interessi personali o rendite di posizione da difendere”.
 
AVCPP è ancora più precisa nella sua contestazione: “La gara doveva essere presentata entro l’8 novembre 2010. In questo modo, questi fondi non sarebbero andati perduti. Invece, la gara, pur preparata, è rimasta bloccata per l’indeterminatezza dell’Assessore De Lillo che da quando è stato nominato non ha affrontato una sola questione legata agli animali pur avendo con tanta forza preteso la delega all’ufficio. Ha aperto alle associazioni e poi ha chiuso. Ha annunciato un bando di gara aperto alle società commerciali, poi l’affidamento al Bioparco, poi di nuovo una gara ed oggi invece sta analizzando un progetto di concerto con le ASL. E così, per sua responsabilità, questi oltre due milioni di euro, frutto del lavoro di tante persone, rischiano di svanire nel nulla“.  
 
AVCPP si rivolge quindi direttamente al Ragioniere Generale del Comune di Roma ed al Sindaco Alemanno: “Essendo una responsabilità politica di un membro dell’attuale Giunta Comunale, le Associazioni – che hanno generato questo avanzo di gestione – pretendono che gli oltre 2 milioni di euro siano impegnati per il 2011 insieme al resto delle risorse necessarie e già previste. Facessero i bandi di gara che annunciano da due anni e mezzo. O internalizzassero i servizi di gestione come chiedono i lavoratori. Nessun operatore perderà il suo posto di lavoro. Nessun animale passerà da una gestione animalista alla gestione delle ASL”.
 
“Peraltro – continua il presidente dell’Associazione – le cure sanitarie oggi offerte ai 1300 animali del Comune di Roma chiusi nelle strutture sono largamente insufficienti. E’ dal novembre del 2008, ad esempio, che volontari, lavoratori e cittadini si stanno sostituendo – con le loro donazioni personali e senza polemiche o sensazionalismi – al ruolo istituzionale delle ASL. Persone che da più di 2 anni pagano personalmente – come se fossero le cure sanitarie per il loro pet di famiglia – analisi del sangue, ricoveri, visite specialistiche, indagini diagnostiche, interventi chirurgici per i 2000 animali in entrata ogni anno nei canili comunali non rimarranno certo a guardare una gestione che fa tornare indietro esattamente di 10 anni la cura ed il benessere di animali che, in quanto abbandonati, maltrattati, sequestrati, feriti o malati, non hanno avuto nulla nella loro vita. E poi, siamo sicuri che alla Regione Lazio “convenga” prendersi in carico l’interezza della gestione di canili e gattili dove ormai il livello di benessere – da più di 10 anni – è talmente alto da non consentire alcun passo indietro?”.
 
“Ci aspettiamo un impegno concreto da parte del Ragioniere e del Sindaco ed una assunzione di responsabilità: se non gli animali, che forse non sono nel cuore di tutti, almeno il volontariato se lo merita visto che c’è stato sempre e sempre ci sarà”, conclude Simona Novi.
 
 
Per info: Associazione Volontari Canile di Porta Portese, 333 2065453