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AGGIORNAMENTO al 19 aprile 2014 – Ripristinata la linea telefonica del rifugio Ponte Marconi ex Cinodromo. E quindi, i cani aspettano le vostre promesse di adozione! 06 5570199, il rifugio Ponte Marconi ex Cinodromo è aperto al pubblico dal lun al ven dalle ore 10 alle ore 16 ed il sabato dalle ore 10 alle ore 13. Ufficio Adozioni AVCPP adozioni@iolibero.org

AGGIORNAMENTO al 17 aprile 2014 – Sono arrivate le ruspe per bonificare l’area e nel lavoro sono stati tranciati i cavi telefonici: il numero di telefono del cinodromo 06 5570199 squilla a vuoto . Ma le adozioni continuano quindi venite a trovarci! Quando l’area verrà bonifica, speriamo che il Dipartimento voglia costruire il muro promesso intorno all’area verde adiacente al canile e far si che questa area venga messa a disposizione dei cani della struttura come area sgambamento!

AGGIORNAMENTO al 30 marzo 2014 – E come se non bastasse la discarica, è tornato anche il mercato abusivo!Domenica 30 marzo, percorrendo Lungotevere Dante in direzione del canile, alle 10 del mattino la strada era già piena di macchine. All’incrocio con la discarica abbiamo trovato un “posto di blocco” autogestito dai rom che non faceva passare le auto a meno di non dover andare al canile (grazie!). Un camioncino ostruiva buona parte della strada tanto da nascondere quello che c’era dietro. E cosa c’era dietro? Dopo il cancello del canile e dopo  la sbarra ricominciava il mercatino!

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Durante la mattinata hanno gettato all’interno del canile una statuina in peltro, una bottiglia in vetro che si è infranta, una seconda bottiglia che non si è rotta ed alcune scarpe. Si ricomincia con il mercato abusivo “dell’usato”? Non bastava la discarica a cielo aperto, ora si torna la domenica mattina a non poter arrivare in canile? Chiediamo noi scusa ai cittadini, ai volontari, agli operatori. UNA SITUAZIONE ABBANDONATA E NESSUNO INTERVIENE.

ECCO LA STORIA – Il Messaggero ne ha parlato il 30 marzo 2014. Noi chiediamo aiuto da anni.

Da anni abbiamo scritto agli organi competenti. La risposta è sempre stata il silenzio. E l’inerzia.

Grazie a Laura Bogliolo e Elena Panarella per aver acceso un riflettore su di un disagio grande, che complica ancora di più la possibilità per i cani del rifugio Ponte Marconi ex Cinodromo di uscire in adozione…

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Ponte Marconi, una discarica dimenticata sotto i palazzi e nessuno interviene
di Laura Bogliolo e Elena Panarella
Il Messaggero, 30 marzo 2014
Un furgoncino bianco spegne i fari, apre lo sportello e scarica bustoni celesti, poi la fuga nel buio della notte vicino al Tevere.
C’è un mare colorato e maleodorante di immondizia vicino Ponte Marconi: la piazzola tra Lungotevere Dante e via Mario Ageno da tempo ormai è diventata una discarica a cielo aperto. Un materasso e i resti di un televisore le prime tracce del mondo sommerso che esplode dopo qualche passo in una distesa senza fine di bustoni stracolmi di immondizia. Uno stendino, addirittura il braccio di un manichino, stracci, bottiglie di plastica, scatoloni di cartone, i rifiuti invadono pericolosamente anche la carreggiata dove sfrecciano auto e moto.
«SIAMO ABBANDONATI»
L’orrore del degrado inizia a inghiottire Roma già all’incrocio tra viale Guglielmo Marconi e Lungotevere Dante: la segnaletica che indica le vie è abbattuta. Poco lontano c’è un attraversamento pedonale, ma il marciapiede è sprofondato in una voragine recintata con una rete arancione. E poi eccolo il mare di rifiuti, ecco il muro maleodorante e colorato che continua a crescere in mezzo alla strada, invadendo la carreggiata, mangiando lingue d’asfalto. «Il quartiere Marconi è una discarica, fate qualcosa, ci sentiamo abbandonati» le poche parole di disperazione di una un’anziana che ha visto l’area affogare pian piano nel degrado. «Conosciamo bene la situazione della discarica» dice Claudio Sisto, il presidente della Associazione di volontariato di Protezione Civile GSS Sommozzatori di ponte Marconi che ha bonificato l’area sottostante di propria competenza. «Noi facciamo il possibile per tutelare l’ambiente» aggiunge Sisto.
I PERICOLI
E il municipio che dice? «Abbiamo chiesto all’Ama di intervenire da tempo – dice Andrea Catarci, presidente dell’VIII municipio – quella discarica è davvero una vergogna, potrebbe anche creare problemi di sicurezza igienica». Catarci parla di un’area di degrado «tra gli accampamenti di nomadi lungo il Tevere e della discarica che si era venuta a creare su Lungotevere Dante: siamo stati costretti a sbarrare la strada per impedire che la notte furgoncini scaricassero di tutto». Lungo gli argini compaiono stendini con panni stesi e micro accampamenti.
LA VERGOGNA
Nella piazzola vicino via Mario Ageno e via della Vasca Navale invece continua a prolificare la discarica a cielo aperto, ogni giorno più grande, ogni ora più pericolosa. Sembra quasi che qualcuno abbia fatto esplodere una decina di cassonetti nello slargo che qualcuno giorni fa ha provato anche a recintare con una rete verde. Un intervento, forse, per provare a nascondere l’orrore, oppure un tentativo di contenere l’immondizia che si rovescia sulla strada occupando pericolosamente la carreggiata. «Una situazione vergognosa – continua a ripetere il minisindaco Catarci – oltre all’inciviltà delle persone che continuano a lasciare rifiuti è il contesto dell’aria che è degradato. è necessario – conclude – un intervento tempestivo».
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La soluzione che aspettiamo: la bonifica e la costruzione di un alto muro che inglobi l’area al Cinodromo, in modo da ottenere un’area sgambamento in più per i nostri cani. Ora, dopo l’interessamento de Il Messaggero c’è solo da sperare che a nessuno venga in mente di sequestrare l’area… A quel punto, rimarrebbe discarica a vita! E senz’altro in tanti ne sarebbero pure contenti!

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