AGGIORNAMENTO al 5 settembre 2013 – E’ gia’ passato un anno. Ma il ricordo di Clelia è sempre forte, vivo, nitido.
Le persone che la amano alimentano la sua pagina facebook SOS CLELIA CANE SMARRITO A ROMA https://www.facebook.com/SosCleliaCaneSmarritoARoma?ref=hl .
Le persone che la amano la fanno rivivere ogni giorno nei cani e nei gatti che escono adottati dai canili comunali di Roma con la loro bella medaglietta al collo.
Le persone che la amano non perdono occasione per essere presenti a feste e manifestazioni con la macchinetta laser per incidere nuove medagliette personalizzate, una per ogni cane o gatto in città.
Mai più cani e gatti senza chip e senza medaglietta al collo.
Una medaglietta è per sempre. Grazie Clelia per avercelo insegnato.
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ECCO LA STORIA DI CLELIA – Ha camminato per 15 giorni. Raggiungendo il parco dell’Aniene da piazza Bologna, forse direttamente o forse seguendo una sua meta immaginaria, incrociandosi silenziosa in varie zone di Roma con persone che, dopo averla vista sui volantini, sui giornali e al TGR Lazio, si ricordavano di lei e ci chiamavano alimentando la convinzione che di lì a poco l’avremmo ritrovata e riabbracciata.
Avra’ bevuto alle fontanelle. Mangiato intorno ai cassonetti o forse “accontentandosi” delle pappe dei gatti lasciate da tante persone di buon cuore. Ma certo poco, perche’ quando e’ stata trovata era tanto dimagrita.
Ha camminato lungo le strade. Di giorno e di notte. Sola. Lei cane femmina di 12 anni, buona, equilibrata e tranquilla, tanto da riuscire in 2 settimane a non attirare troppo l’attenzione su di se’.
5 anni in famiglia. 7 in canile. 2 mesi in adozione. 15 giorni e 15 notti di vita da randagia, lei che non lo era mai stata.
15 giorni e 15 notti di volontari e cittadini, compresa la sua famiglia, che correvano col cuore in gola ad ogni avvistamento, tappezzando poi le zone di volantini con le sue foto. Che giravano chiamandola per parchi e ville anche insieme ad Orazio, il suo amichetto di canile, nero e dolcissimo, al quale lei era molto legata. Che allertavano le persone con cani e senza, che davano i volantini ai tassisti, che coinvolgevano autisti dell’ATAC e di AMA …
15 giorni e 15 notti che non vedevamo l’ora finissero ritrovandola e che ora forse avremmo voluto non finissero mai.
Dalle 4 del mattino di mercoledì 5 settembre Clelia ha smesso di vagare. Camminava sui binari. Sotto un ponte per ripararsi dalla pioggia. Il macchinista l’ha vista, ha suonato la sirena, lampeggiato i fari, azionato i freni. Ma i treni non frenano. Rallentano solo. Lei si è voltata verso il macchinista. Il treno l’ha colpita ma solo di striscio.
E’ rimasta accucciata come se dormisse. La’ sotto il ponte tra la stazione Nomentana e Tiburtina in direzione Fara Sabina. Non una ferita. Solo una piccola scalfitura alla schiena. Bella e dolce come sempre nonostante i treni che le sono sfrecciati accanto per quasi 60 ore.
Venerdì 7 settembre il suo corpo e’ stato raccolto, il microchip è stato controllato. Il suo corpo cremato, per volere della sua famiglia. Raccogliendo il desiderio dei volontari, quei volontari che l’hanno fatto uscire da quel canile tante e tante volte, per portarla alle feste, alle sfilate, in piscina, in televisione e dal quale era uscita definitivamente l’8 Giugno 2012. Tra la felicita’ di tutti. Una troppo breve felicita’.
Questo e’ quello che e’ accaduto alla bella Clelia. Che lungo la sua strada, in 15 giorni e 15 notti, non ha trovato nessuno o non si è fatta trovare da nessuno, che l’abbia potuta o voluta fermare.
E allora, dolce Clelia, ora che sappiamo dove sei, continua a passeggiare libera… noi siamo al tuo fianco.
La storia di Clelia finisce qui ma segna l’inizio di un impegno sociale e civile che ci vedrà in prima linea per non dimenticarla e soprattutto per non avere altre Clelia, sole e spaventate per la città.
Cristiana Casellato, Associazione Volontari Canile di Porta Portese